La startup accelerata in Speed MI Up sta lavorando con scuole e famiglie perché anche gli alunni ad alto potenziale cognitivo si sentano inclusi e valorizzati. L’intervista al Ceo Raffaella Silbernagl
«Togliamoci dalla testa lo stereotipo del bambino genio che molti pensano non possa mai avere problemi a scuola. Invece capita anche ai plusdotati di avere difficoltà tra i banchi: o perché i maestri non sanno coinvolgerli o addirittura per colpa del bullismo». Raffaella Silbernagl è la cofondatrice e Ceo di Feed Their Minds, la startup accelerata nell’incubatore Speed MI Up con l’obiettivo di fornire a scuole e famiglie gli strumenti per riconoscere e aiutare alunni e figli ad alto potenziale cognitivo organizzando laboratori, incontri con i genitori, collaborando con scuole e università. «A Milano, è tornato il nostro Sportello dei Talenti, dove in collaborazione con Labtalento dell’Università degli Studi di Pavia uno psicologo ha dedicato 40 minuti a ciascuna famiglia per un confronto o un sopporto».
Chi sono i plusdotati
«In Italia è ancora poco conosciuta come problematica», spiega a StartupItalia! Raffaella Silbernagl, di professione gallerista d’arte contemporanea, che ha deciso di cofondare insieme al professore Mario Manduzio nel marzo 2018 Feed Their Minds proprio perché madre di Davide, un bambino plusdotato. «Alle elementari e alle medie può capitare che questi studenti si annoino o vengano presi in giro. In più la scuola non aiuta perché gli insegnanti non sempre sanno come tenerli impegnati o stimolarli quando magari finiscono la verifica molto prima degli altri».
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Nel mondo i plusdotati sono il 5% della popolazione. «L’Italia è uno dei Paesi che ne ha di più: circa 390mila alunni tra i 6 e i 19 anni, poco meno di due per ogni classe». Numeri che certificano l’urgenza di soluzioni concrete negli istituti, ma che smentiscono anche l’idea che i plusdotati siano una rarità. «Esattamente come con i DSA, anche gli studenti e alunni ad alto potenziale cognitivo necessitano di un percorso scolastico che li faccia sentire inclusi in classe, che dia loro gli strumenti per esprimere le proprie capacità. Oltre a essere particolarmente precoci e intelligenti, chi in matematica, chi nelle lingue, sono anche ipersensibili». La Ceo di Feed Their Minds prende spunto dalla propria esperienza lavorativa per spiegare che «i plusdotati sono un pò come gli artisti: hanno la cosiddetta intelligenza divergente».
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L’appuntamento dello Sportello dei Talenti non si è chiusa con i due martedì di gennaio, ma proseguirà per i mesi successivi sempre a Milano. Le attività della startup finora hanno coinvolto due scuole elementari in provincia di Varese, ma dal prossimo anno si aggiungeranno cinque superiori con l’obiettivo di allargare il più possibile la rete. «Vogliamo trovare questi bambini, far capire che esistono. Finora – spiega la Silbernagl – si sono rivolte a noi 50 famiglie. Grazie ai nostri eventi e al nostro sito vogliamo diventare un punto di riferimento».
Gamification e inclusione
Tra i settori che stanno raccogliendo più interesse al MIUR compare anche quello dell’apprendimento legato ai videogiochi. «I nostri laboratori che si occupano di gamification ci convincono sempre più del fatto che tecnologia e istruzione possano davvero costituire un’alleanza. Se è vero che consolle e computer rappresentano anche dei rischi per giovani e giovanissimi, non possiamo permetterci di trascurare il potenziale di questi strumenti». L’inclusione passa infine anche attraverso gli incontri che Feed Their Minds organizza per far sì che questi bambini e adolescenti vivano un’esperienza comune, incontrandosi e sentendosi così meno isolati. «Durante i nostri laboratori lo constatiamo: il benessere che ne traggono è fondamentale per loro perché si sentono coinvolti e stimolati».