L’attività sdoganata da qualsiasi tabù. Globalmente il mercato vale 92 miliardi di dollari, in Italia 1,5 miliardi
Sono finiti i tempi in cui i papà dicevano ai figli di uscire di casa a giocare al pallone e prendere un po’ di sole e le mamme li rimbrottavano di “stare sempre davanti ai videogiochi”. Oggi i genitori italiani condividono questo meraviglioso hobby con la prole. Lo testimonia l’AESVI, l’Associazione Editori e Sviluppatori Videogiochi Italiani nel suo ultimo report che fotografa il mercato nostrano, secondo il quale oltre il 67% dei genitori gioca abitualmente in famiglia.
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Cresce il valore del settore. Globalmente siamo ormai oltre i 92 miliardi di dollari. In Italia, Super Mario, God of War e Halo muovono decisamente meno, ma le cifre iniziano a essere tutto sommato importanti: circa 1,5 miliardi, in lenta ma costante crescita.
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L’arrivo degli smartphone ha indubbiamente aiutato: il 52% degli intervistati lo utilizza alla stregua delle console tradizionali, il 48% si rivolge invece alle piattaforme tradizionali (il 31% ha la Ps4, meno della metà l’X-Box One e sorprende che in circolazione sembrano esserci più videogiocatori di Wii U e Wii – 21% assieme – che di Nintendo Switch, ferma al 12) mentre il popolo dei “piciisti” tiene botta con il 46% e diventa anche sempre più vecchio (il 35% ha oltre 55 anni).
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La popolazione italiana invecchia inesorabilmente – lo sappiamo fin troppo bene – e dunque invecchia anche la platea dei videogiocatori: ormai il 30% ha più di 35 anni e si invola verso gli “anta”. Percentuale che sale al 45 (circa 1 su 2) se si includono anche i gamers che hanno dal quarto di secolo in su.
Residuali le fasce più giovani: 7% tra i 16 e i 19, 7% tra i 20 e i 24. Come sono residuali, tra i più adulti, le donne, che si avvicinano alla console solo tra i 25 e i 34 anni per poi perdere progressivamente interesse.
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A livello di videogiochi più venduti, il mercato italiano non riserva sorprese di sorta. Anzi, pare essersi cristallizzato dalla fine degli anni ’90 a oggi. Svettano Fifa, Call of Duty e Crash Bandicoot, come su PC si continua a giocare a The Sims. Per fortuna, come StartupItalia! sta tentando di raccontare in questi mesi, che nel frattempo sono arrivate sul mercato anche le software house italiane, con titoli che ancora tendono a sfuggire dalle classifiche dei blockbuster ma che continueranno a regalare soddisfazioni.