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La Bitcoin Conference è l’appuntamento dell’anno per il settore. Organizzata da Bitcoin Magazine, la testata online più autorevole sul settore, viene descritta come un vero e proprio pellegrinaggio. Esperti, entusiasti, aziende e perfino politici si danno appuntamento a Miami. Dal 6 al 9 aprile è in calendario la nuova edizione, a cui parteciperà anche una piccola delegazione della community italiana. Per farci raccontare qualcosa in più sull’incontro, sull’agenda e su cosa bisogna aspettarsi ci siamo rivolti a Riccardo Giorgio Frega, autore e voce Bitcoin Italia Podcast, uno dei punti di riferimento nel nostro paese per quanto riguarda la divulgazione in merito alla criptovaluta più famosa. Frega e il suo team saranno in Florida per seguire come media partner la Bitcoin Conference. «L’importanza dell’evento è data dagli ospiti: è l’appuntamento per eccellenza».

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Il laboratorio El Salvador a Miami

Prima di proporvi le distinzioni tra Bitcoin e il resto, come ci spiegherà in seguito Frega, ribadiamo quanto più volte spiegato sul nostro magazine. Anche se la conferenza di Miami è la più importante e la più attesa dalla community, non è sempre facile che la sua eco raggiunga il pubblico mainstream. Soprattutto in Italia. Per questo abbiamo chiesto all’esperto qual è stato uno dei momenti più memorabili delle scorse edizioni. «Il panel più significativo dello scorso anno è stato quello in cui Jack Mallers (il Ceo di Strike, ndr) si è collegato con il presidente di El Salvador Nayib Bukele e quest’ultimo ha annunciato al mondo che pochi giorni dopo avrebbe presentato la legge per far diventare Bitcoin valuta a corso legale nel suo paese».

El Salvador, il primo paese al mondo in cui Bitcoin ha corso legale esattamente come il dollaro, sarà senz’altro un argomento di discussione alla Bitcoin Conference 2022. Come ha spiegato Frega, «sarà un corollario di un tema che verrà abbondantemente trattato a Miami». Uno degli aspetti di cui meno si tratta è proprio quello che lega anzitutto la creazione di Satoshi Nakamoto – lo pseudonimo dietro cui si nasconde il padre, o i padri, di Bitcoin – alle economie emergenti. «Bitcoin è un protocollo libero che non appartiene a nessuno, donato all’umanità con scopi sociali. È stato pensato per il terzo mondo, per il secondo mondo, per proteggere le persone totalmente escluse dal sistema finanziario tradizionale: parliamo di oltre 4 miliardi di persone».

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Alla Bitcoin Conference è prevista la presenza del presidente Bukele come speaker. Esperti ed economisti stanno evidenziando da mesi le criticità dell’adozione di Bitcoin nel piccolo paese centroamericano. Il Fondo Monetario Internazionale ha avvertito le autorità statali che se continuano su questa strada rischierebbero l’accesso ai prestiti internazionali. Diversi reportage pubblicati negli ultimi mesi sembrerebbero dar ragione ai critici, secondo i quali i salvadoregni preferiscono ancora convertire i Bitcoin in dollari. Frega, che ha passato oltre un mese a El Salvador per conoscere di più cosa sta accadendo, ha però un’idea diversa: «Bukele usa Bitcoin per attrarre investimenti dall’estero, vuole trasformare il paese in una piccola Singapore. Da parte loro, i cittadini salvadoregni emigrati stanno mandando rimesse in Bitcoin ai parenti senza pagare commissioni mastodontiche. Non credo proprio che il fatto che li cambino poi in dollari dimostri l’insuccesso dell’iniziativa. Un popolo che prima era legato al contante oggi può trasmettere valore usando una rete informatica totalmente gratuita».
il presidente di el salvador nayib bukele parlera alla conferenza bitcoin 2022

Gli speaker a Miami

L’evento di Miami potrà essere seguito anche in streaming. Il programma della quattro giorni è fitto e pieno di interventi verticali sull’ambito Bitcoin. In ordine sparso interverranno il già citato Jack Mallers di Strike, Jimmy Song (autore di una delle newsletter più seguite del settore), Micheal Saylor (il Ceo di MicroStrategy, l’azienda che al momento ha in pancia più Bitcoin al mondo), Jaime Leverton (Ceo di Hut 8 Mining) e Natalie Brunell (di Coin Stories Podcast). Molti dei nomi presenti potrebbero non dire molto. Forse perché l’Italia è un paese ancora indietro sui Bitcoin, nonostante la crescita dell’interesse degli ultimi anni?

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La community in Italia

«In Italia – ha spiegato Frega – sono anni che il comparto chiede a gran voce una regolamentazione. Manca una legge da un punto di vista fiscale, che dia un framework normativo. Non è l’humus all’interno del quale un imprenditore si sente incentivato. Detto questo, io posso parlare rispetto alla mia community: è piuttosto massimalista, molto concentrata su Bitcoin, molto interessata a questioni come i diritti umani e le libertà individuali. Tendenzialmente ci sono molti libertari».
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Laura Nori e Riccardo Giorgio Frega a El Salvador.

Bitcoin VS le altre crypto

Altro aspetto che va sottolineato in vista della Bitcoin Conference di Miami è la focalizzazione totale su Bitcoin. Niente Ethereum, niente Dogecoin, niente altcoin. Come mai? «Le altre crypto non sono che versioni 3.0 di un’azione privata quotata in Borsa. La differenza con Bitcoin è abissale». Eppure nel dibattito spesso la sensazione è che tutto faccia parte della stessa famiglia crypto. «Io non penso a Bitcoin come a un investimento, perché l’investimento è un lusso del primo mondo. Sono millenni che consideriamo l’emissione valutaria e la riserva di valore come qualcosa di demandato all’autorità. Questo, invece, è un sistema che riesce a fare entrambe le cose, e molto di più, in maniera autonoma, bypassando l’essere umano».

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Il paragone con internet

Sarà davvero rivoluzione Bitcoin a El Salvador? Ci vorranno decenni per capirlo. «Chi ama questa tecnologia si aspetta che possa condensarsi in una schiocco di dita». Intanto in Occidente notiamo che sempre più persone ricorrono ad exchange, investono, aprono piani di accumulo o speculano sulle crypto in generale. «Io penso che al momento Bitcoin sia come un infante – ha concluso Frega -. Faccio sempre questo paragone: la mass adoption di internet è cominciata dal 2008. Statisticamente i due terzi di coloro che oggi sono collegati al web hanno iniziato a esserlo in quel periodo. Internet, però, è una invenzione di inizio anni ’60. Per 40 anni è stata estremamente marginale. Bitcoin è in quel momento. Non ha ancora nemmeno iniziato ed è già un comparto tecnologico estremamente innovativo, con tante opportunità per fare impresa».