Internet ha una nuova star: è il professore torinese che ammalia tutti con il suo entusiasmo e i suoi modi gentili. E tiene incollati a Youtube con video che superano i 90 minuti
Dopo Piero e Alberto Angela, il web consacra un nuovo divulgatore televisivo (nonché accademico, scrittore, saggista…) amato soprattutto dagli internauti più giovani: Alessandro Barbero. I suoi interventi e le sue lectiones magistrales (c’è chi storce il naso di fronte ai plurali latini, ma come non essere puntigliosi a riguardo quando si parla proprio di Barbero?) benché dalla durata considerevole spesso pari a quella di una partita di calcio su Youtube sono seguite da migliaia e migliaia di utenti e sui social fioriscono gruppi in suo onore, con proseliti che lo idolatrano. Per i pochi che ancora non lo conoscessero, ecco dunque chi è questa nuova, inattesa, star del web.
Chi è Alessandro Barbero
Medievista, sebbene tenga a sottolineare che il Medioevo di fatto non sia mai esistito (“periodo troppo lungo e troppo difforme per essere etichettato sotto un unico termine”), appassionato fin da bambino di eserciti e di strategie militari (i più fortunati hanno assistito ad alcuni suoi interventi in cui cassa persino le ricostruzioni delle battaglie più epiche de Il Signore degli Anelli), Alessandro Barbero ha guadagnato notorietà presso il grande pubblico grazie alla rubrica che cura nella trasmissione RAI “SuperQuark” di Piero Angela.
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Affabile e cortese, dal sorriso contagioso e dal gesticolio inimitabile, ha il merito non solo di spiegare i fatti storici più complessi, le cause che hanno portato allo scoppio di guerre, rivolte e rivoluzioni (“le rivolte sono rivoluzioni che non sono andate a buon fine”, tiene a precisare) e le loro conseguenze sul corso della storia con parole semplici, ma, soprattutto, sa coinvolgere chi ascolta grazie al suo travolgente e dirompente entusiasmo. Questo nonostante per convenzione e comune convinzione la sua materia non sia certo tra quelle che si amano studiare a scuola.
© Teatro Nazionale Genova
Forse perché sono ben pochi gli istituti che possono annoverare professori come Alessandro Barbero, grazie al quale oggigiorno – ogni giorno -, giovani e meno giovani, spolverano o scoprono ex novo fatti che risalgono all’impero Romano o all’altro ieri. Sì, perché sebbene sia specializzato in storia medievale, non disdegna interessanti interventi su altri momenti cruciali del nostro passato, dalla rivoluzione francese fino al risorgimento italiano passando – in ordine rigorosamente non cronologico, il professore ci perdonerà – per la drammatica sconfitta di Caporetto, i moti del 1848, la rivolta dei Ciompi e le strategie militari di Napoleone.
Torinese, professore ordinario presso l’Università del Piemonte Orientale a Vercelli, autore di oltre 40 saggi che sono riusciti a valicare i confini delle librerie accademiche (tra i più fortunati, ricordiamo: Carlo Magno – Un padre dell’Europa, La battaglia: Storia di Waterloo, Dietro le quinte della storia scritto a quattro mani con Piero Angela e Lepanto – la battaglia dei tre imperi), si è anche rivelato intrigante romanziere (Le ateniesi, Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo con cui ha vinto il Premio Strega 1996, Gli occhi di Venezia, Il divano di Istanbul o New York, 14a) e, non contento, si è spinto persino nel recupero certosino di poemi medievali molto particolari che certo non avrebbero mai superato la censura del vecchio frate Jorge De Burgos del romanzo Il nome della rosa. Curiosi? Allora provate a recuperare il libello La voglia dei cazzi e altri fabliaux medievali…
Ormai presenza fissa (e particolarmente attesa da un numero crescente di persone, molte delle quali puntualmente non riescono nemmeno a entrare nella sala dalla ressa che si crea) a eventi quali: il Festival della Mente di Sarzana, il Festival del Medioevo di Gubbio e le lezioni organizzate a Torino da Intesa Sanpaolo, viaggia anche nei teatri di tutta Italia come un attore consumato e racconta le gesta dei grandi della storia pure per radio.
Un successo consacrato da imitazioni e parodie
Insomma, Alessandro Barbero non è certo uomo che sappia starsene con le mani in mano. E chi lo segue – e di conseguenza lo venera – lo sa bene. Infatti, come già detto, gesticola di continuo, turbinando le mani e le braccia mentre racconta imprese di secoli fa. Fatto che ha permesso la comparsa di un discreto numero di imitatori che lo prendono in giro, sì, ma con il dovuto rispetto e la necessaria reverenza.
Alessandro Barbero è finito a propria insaputa anche nella parodia di Poop Squad, dove è stato trasformato nel perfido “Barbaro”, personaggio assetato di sangue (“sgozzamento” è ormai un tormentone, dalle parti di quel canale Youtube) e più recentemente in Cartoni Morti.
Un successo straordinario in un mondo, quello di Internet, che non smette mai di evidenziare i caratteri peggiori della nostra civiltà. Eppure le sue lezioni, ma anche semplicemente i suoi modi cortesi e pacati, si rivelano più che semplici oasi in un deserto culturale punteggiato da webeti e leoni da tastiera. Dato l’alto numero di proseliti, infatti, si potrebbe persino dire che il web non è affatto quel postaccio rozzo e inospitale dipinto dai media. Nel dubbio, Alessandro Barbero ha comunque preferito restarne fuori (non ha profili social, semplicemente perché preferisce “fare altro durante la giornata”). Nel frattempo, però, è già passato alla storia. Se non quella con l’iniziale maiuscola, almeno quella del web. E non è certo poco…
© Rai – SuperQuark
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