Aneddoti, momenti cruciali e drammi. La storia del visionario sudafricano e dell’azienda che vuole portare l’uomo su Marte
Nessun fallimento, è solo tutto rimandato a sabato 30 maggio. Ieri a Cape Canaveral, Florida, il decollo della navicella Crew Dragon è stato annullato per via del maltempo. Elon Musk dovrà aspettare qualche ora in più prima di festeggiare l’ennesimo traguardo della sua carriera: essere a capo della prima azienda privata che porta astronauti della NASA sulla Stazione Spaziale Internazionale. Di Elon Musk si parla tanto – a volte criticandolo per i suoi eccessi, altre a sproposito senza conoscerne i risultati – ma cosa c’è dietro la sua figura e SpaceX, la punta di diamante delle sue attività?
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1. SpaceX, una startup come tante
Nella biografia di Elon Musk scritta dal giornalista Ashlee Vance si traccia il quadro che, nel 2002, vede la fondazione della Space Exploration Technologies. L’idea, in poche parole, era quella di rivoluzionare il settore aerospaziale facendo concorrenza ai giganti e, in un lasso di tempo ragionevole, portare l’uomo su Marte. Il cofondatore Mueller descriveva così la situazione all’esterno dell’azienda: «La gente ci credeva pazzi».
2. La morte del figlio Nevada
Oggi si sorride quando si legge – pronunciarlo è difficile – l’ultimo nome del figlio di Elon Musk: X Æ A-Xii. Ma la storia degli esordi di SpaceX è legata a uno dei traumi più devastanti della sua vita privata. Proprio nel 2002 la moglie dell’epoca, Justine, partorì Nevada Alexander Musk. Il bimbo morì dieci settimane dopo la nascita: i medici diagnosticarono una morte in culla. Di questa vicenda l’imprenditore non ha mai voluto parlare – se non con brevissime dichiarazioni – e dopo la tragedia continuò a lavorare anima e corpo sul progetto di SpaceX.
3. Il primo lancio. Un disastro
Il 24 marzo del 2006 era tutto pronto per il primo lancio di un razzo fabbricato da SpaceX. Nel mezzo del Pacifico, su una delle isole dell’atollo di Kwajalein, il Falcon 1 era stato posizionato sulla rampa di lancio. Accensione dei motori mentre Musk assisteva alla scena nervoso vestendo t-shirt e infradito. 25 secondi dopo il lancio, quando tutto sembrava filare liscio, un incendio ai motori e il razzo precipita a terra. «Alcuni progettisti – scrive Vance – si misero l’attrezzatura da snorkeling e andarono a recuperare i pezzi».
In March 2019, Crew Dragon completed its first demonstration mission – an end-to-end flight test without astronauts on board during which it became the first American spacecraft to autonomously dock with the @space_station pic.twitter.com/2BBjtISUaU
— SpaceX (@SpaceX) May 27, 2020
4. SpaceX oggi: un gigante made in USA
In meno di vent’anni l’azienda di Elon Musk è passata dall’essere lo zimbello del settore aerospaziale a una realtà solida che può competere con giganti come Boeing e Lockheed. Tra le peculiarità che rendono questa creatura un gioiello per gli Stati Uniti è proprio il fatto che ogni componente viene costruita e assemblata sul suolo USA. «I suoi costi, sessanta milioni di dollari per lancio, sono molto più bassi» rispetto ai competitor.
5. Iron Man è Elon Musk
Uno dei motivi per cui Elon Musk è davvero così famoso in tutto il mondo va ricercato anche in un blockbuster come Iron Man. L’attore Robert Downey Jr, prima di girare le scene, ha incontrato l’imprenditore nella sede di SpaceX per conoscerlo. Sembra davvero che il personaggio sia ispirato alla vita dell’imprenditore.
6. Come si lavora dentro SpaceX
Non è un lavoro facile come ci si può aspettare. Dolly Singh, di SpaceX, la spiega in questo modo. Di fronte ai candidati per un posto «dicevo loro che SpaceX era come le forze speciali. Se vuoi fare il lavoro più impegnativo del mondo, fantastico. Altrimenti, non dovresti venire da noi». Alcuni neoassunti hanno lasciato dopo pochi mesi visto che la settimana lavorativa può sfiorare le 90 ore.
7. L’”ottimismo” di Musk
«Se fisso obiettivi impossibili – ha scritto Elon Musk – di sicuro non lo faccio apposta. Penso che gli obbiettivi irraggiungibili siano demotivanti. Non conviene dire alla gente di oltrepassare un muro sbattendoci la testa. Non fisso mai intenzionalmente traguardi irrealistici. Ma è vero che sono sempre ottimista sulle tempistiche. Mi sto sforzando di diventare un pò più realista».
8. Guerra agli acronimi
Capita che Elon Musk scriva mail ai propri indipendenti. In una di questa si era parecchio lamentato dell’utilizzo degli acronimi in azienda. «In SpaceX c’è la spiacevole tendenza ad usare acronimi inventati. Un uso eccessivo di acronimi arbitrari è un ostacolo significativo alla comunicazione. Se mille persone ne inventano sempre di nuovi, col tempo si creerà un enorme glossario che dovremo comunicare ai nuovi assunti. Se un acronimo non è approvato da me , non deve entrare nel glossario di SpaceX».
9. SpaceX non è quotata in Borsa
Può sembrare stano per una azienda aerospaziale. Ma quanto sarebbe alto il rischio di fallimento se l’azienda dovesse convincere gli investitori di Wall Street più scettici a finanziare un’impresa mai riuscita prima nella storia dell’umanità come andare su Marte? SpaceX potrebbe essere quotata in Borsa soltanto nel momento in cui le missioni sul pianeta Rosso assumeranno contorni più concreti.
10. I nemici di Musk
Il successo di SpaceX potrebbe provocare un terremoto nel settore, facendo fallire aziende aerospaziali che non potrebbero competere con i prezzi di Elon Musk nel trasportare merci e persone nello spazio. «La lista delle persone a cui non dispiacerebbe se io sparissi si sta allungando – ha detto – La mia famiglia tema che i russi vogliano ammazzarmi».