Nel 2020 il mercato delle auto elettriche è cresciuto del 251% rispetto all’anno precedente. Il futuro della mobilità sostenibile è nella ricarica mobile?
Ursula von der Leyen, numero 1 della Commissione europea, lo ha detto: entro il 2030 il Vecchio continente dovrà effettuare un taglio delle emissioni di CO2 del 55%. È quanto previsto dal recente pacchetto europeo “Fit for 55”. A ciò si aggiunge anche il target che si è posto il governo italiano con il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), di raggiungere la quota di 6 milioni di auto elettriche, nel 2030. Come soddisfare al meglio la crescente richiesta di ricarica? La ricarica mobile sarà la soluzione? Su questo interrogativo cruciale si sono confrontati oggi i rappresentanti di istituzioni, imprese e associazioni durante l’evento in streaming dal titolo “E-mobility: le sfide del settore per una ricarica elettrica di prossimità Analisi costi-benefici tra tecnologia di ricarica on-grid e off-grid”. Il dibattito si è sviluppato attorno allo studio realizzato, per la startup E-GAP, dal gruppo di ricerca Energy&Strategy – Politecnico di Milano che ha dato il nome all’evento.
“Stiamo vivendo un cambiamento epocale segnato dal passaggio dall’auto tradizionale a quella elettrica: un passaggio che rappresenta una sfida enorme anche per questo governo e per il Ministero che rappresento. Il Mise”, ha dichiarato il viceministro allo Sviluppo economico Gilberto Pichetto, “è infatti impegnato a definire e pilotare, attraverso i tanti attori che hanno partecipato e partecipano ai tavoli dell’automotive, ogni mossa di questa transizione anche a seguito delle numerose istanze pervenute a questo dicastero”.
“Quello dell’automotive – inteso come industria, commercio, parte commerciale, distribuzione carburanti – è uno dei principali settori dell’economia italiana: un settore che rappresenta il 20% del PIL – circa 350 miliardi di euro – e 1 milione e 250mila lavoratori ed è il primo settore manifatturiero del paese. Il mio auspicio”, ha continuato Pichetto, ” è adesso quello di accompagnare anche qualitativamente oltre che socialmente la trasformazione dal motore duotermico all’elettrico, perché questa determinerà una serie di ristrutturazioni aziendali su molti dei settori dell’automotive, in particolare quello dei motori”.
Dallo studio del Politecnico emerge come, nonostante la crescente attenzione delle istituzioni a investire nella mobilità elettrica, gli incentivi alle infrastrutture di ricarica fisse siano ancora nettamente prevalenti rispetto a quelli ottenuti dalle soluzioni di ricarica mobile. “Queste rappresentano una soluzione complementare, consentendo di non gravare sulla rete locale nei momenti di picco che si verranno a creare con la crescente diffusione delle auto elettriche” ha dichiarato Eugenio de Blasio, Presidente e Fondatore di E-GAP (abbiamo parlato qui di questa startup). “Come negli anni ‘80 e ‘90 i telefoni mobili iniziarono ad affiancarsi ai telefoni fissi, oggi è necessario integrare le soluzioni di ricarica on-grid e off-grid: in particolare la ricarica mobile tramite van 100% green, pratica e affidabile” ha concluso de Blasio.
Nel corso del 2020, sono state immatricolate in Italia 59.875 auto elettriche (+251% rispetto all’anno precedente). Si registrano già nei primi quattro mesi del 2021, 41.270 vetture elettriche immatricolate, pari a circa il 70% dell’immatricolato elettrico di tutto l’anno precedente. Il Nord Italia continua a trainare il mercato delle auto elettriche, con oltre 40mila unità immatricolate (67%); seguono le regioni del Centro Italia, con oltre 15mila auto elettriche immatricolate (26%), e infine quelle del Sud Italia e delle Isole maggiori che superano quota 4mila (7%).
Il nostro sistema di ricarica elettrica pubblica, prevalentemente “on-grid”, si avvale di più di 19mila charge point, in circa 10mila stazioni pubbliche. Il 57% circa delle infrastrutture è dislocato nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro mentre solo il 20% nel Sud e nelle isole.