Non esiste un modo serio per presentare Fight Crab. Forse potremmo introdurre questo videogioco disponibile da poco su Nintendo Switch spiegando che la software house Calappa Games non è nuova a titoli a sfondo, diciamo, acquatico. Ci vuole però del fegato e un bella ubriacatura di creatività per proporre una lotta tra granchi d’ogni tipo senza esclusioni di colpi ma, anzi, con un armamentario che viene quasi preso a prestito da DOOM, Red Dead Redemption e GTA. Giusto, dimenticavamo, ci sono anche le spade laser. Questa è la recensione di StartupItalia e smettetela di ridere: si lotta per la vita in questo inferno allo scoglio.
Fight Crab: sii granchio
Per cominciare con Fight Crab dovrete costringere il vostro “io” gamer a immedesimarvi in un granchio. Sembra un incubo kafkiano e su questo non saremo certo noi a contraddirvi. Eppure c’è un che di spassoso in questa sorta di simulatore senza senso logico alcuno: le chele vanno usate con grande intelligenza e ogni tecnica di combattimento è bene apprenderla durante il breve tutorial iniziale. Scoprirete alla svelta che chi si ferma è spacciato.
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Ogni incontro vi metterà di fronte a un vostro simile che si farà sotto a muso duro. L’obiettivo ultimo è quello di ribaltare il crostaceo avversario attendendo che si esauriscano i fatidici tre secondi senza che riesca a rimettersi in piedi. I set di queste surreali scazzottate non sono meno folli della “sceneggiatura”: da una parte troviamo il prevedibile mare tropicale con acqua cristallina, scogli, pesciolini e tutto il resto. Ma ci si ritrova a combattere anche in mezzo a una strada, sopra un tavolo di un ristorante o anche sul banco di una pescheria.
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A volte saremo granchi giganti, pronti ad afferrare auto parcheggiate e a distruggere un intero quartiere; altre volte, invece, resteremo goffi animali che devono farsi strada tra mille oggetti in un mondo che – lo ripetiamo – non ha alcun senso. Fight Crab non è un gioco esigente, soprattutto nel comparto grafico. Ci è spesso capitato di dover lottare schiacciando un sacco di tasti senza alcuna strategia se non quella di far maggior danno possibile. Forse alla fine c’è un’unica regola in Fight Crab: non fatevi troppe domande.