Nintendo propone un gioco di ruolo semplicemente delirante, da affrontare assieme alle caricature dei propri amici
Ci sono idee che talvolta precorrono i tempi. Anni fa, all’epoca del Wii, Nintendo esordì con un sistema di creazione di avatar a dir poco unico e innovativo nel panorama videoludico dell’epoca: i Mii. Accadeva così che si trascorressero ore non in compagnia di Super Mario o di Zelda, ma semplicemente sfornando a ritmo serrato le caricature dei propri compagni di liceo, dei professori o dei famigliari, per poi rivederle tra il pubblico di Mario Kart o tra i personaggi selezionabili di Wii Sport, Wii Party e Smash Bros. Col Wii U Nintendo cucì attorno a questi buffi personaggi virtuali persino un social, il Miiverse, un vero e proprio Facebook in cui però poteva accedere solo chi aveva la console giapponese, commentando l’ultimo titolo giocato, un game over improvviso o lasciando suggerimenti a schermo agli altri giocatori. Le scarse vendite dell’ammiraglia nipponica non solo non permisero al Miiverse di sbocciare, ma pensionarono anzitempo l’idea dei Mii, che nel frattempo erano arrivati anche sul 3DS, per sparire però dalle scene con l’arrivo dello Switch. Almeno fino a oggi, tornati in pompa magna nel ruolo di improbabili eroi. Per sapere come sia stato il loro ritorno, basta leggere la nostra recensione di Miitopia.
Recensione di Miitopia, un titolo nuovo o del 2017?
I più attenti tra voi potrebbero aggrottare le sopracciglia: la recensione di Miitopia è nuova, datata 25 maggio 2021, eppure il nome potrebbe farvi suonare una campanella… Esiste infatti un titolo omonimo, per 3DS, che in Europa debuttò nell’estate del 2017. Ecco, per non fare confusione il Miitopia di questa recensione è un remake che presenta naturalmente un motore grafico tirato a lucido, sebbene non esalti mai la potenza dello Switch, preferendo restare ancorato ai limiti dell’hardware originale, almeno per quanto riguarda la complessità poligonale sfoggiata. Ma in un titolo simile chi cercherebbe mai il fotorealismo?
Leggi anche: Instant Sport Tennis, su Nintendo il party game per fingersi Nadal
Il Duca del Male ha rubato i volti di tutti gli abitanti di Miitopia, incluso il re e starà a noi riportare l’ordine. E con “noi”, intendiamo proprio “noi”, cioè “voi”: i vostri amici, i vostri famigliari, i compagni di banco o di corso… Noi, per esempio, per scrivere la recensione di Miitopia siamo partiti in direzione del malefico tarpano svolazzante in compagnia di un party d’eroi unico, con le fattezze della nostra redazione. Il buon Annunziata, essendo collerico e barbuto, era un nano perfetto, Alessandro, spirito introverso, un ottimo cecchino adatto per attaccare dalle retrovie.
Un’allegra combriccola
Dopo qualche ora, però, ci siamo accorti che l’editor per la creazione dei Mii era così particolareggiato che Annunziata è stato sostituito senza troppe spiegazioni dall’avatar di Jennifer Aniston mentre Alessandro da quello di Link. Sì, perché sebbene il tool per la personalizzazione degli eroi non raggiunga mai chissà quali livelli (resta ancorato alle origini) è stato comunque reso assai più sofisticato e ricco di opzioni.
Leggi anche: Pocoyo Party, imparare divertendosi. Il videogioco che piace al governo (in Spagna)
E così, buona parte del tempo per la recensione di Miitopia lo abbiamo investito creando caricature a tutto spiano, lo dobbiamo confessare. Dapprima le nostre vittime sono state parenti e amici, poi ceo di startup intervistati recentemente, infine abbiamo provato a realizzare Super Mario & Co, fino ad arrivare persino ai Simpson. In giro, su Internet, si trovato Mii bellissimi e incredibilmente dettagliati. E lì ci siamo arresi.
I made the “Mona Miisa” in #Miitopia 😆 pic.twitter.com/u2Vq4l2awN
— Naki is holding a raffle! 🎉 (@Nakios_) April 29, 2021
Infatti, nonostante il nostro impegno, non arriveremo mai a un simile livello di dettaglio. Fortuna che però basta il codice del Mii ed è possibile importarlo anche nella nostra avventura. Quindi, visto che Miiverse è morto e sepolto, correte a setacciare Twitter e Instagram con l’hashtag #Miitopia. L’editor, come dicevamo, non vi lascia ogni libertà, ma vi permette di aggirare i suoi limiti con un po’ di astuzia, sfruttando diversi particolari, che possono essere ingigantiti, miniaturizzati, ruotati o colorati, per nasconderne altri così da creare persino dei Pokémon.
heres every mii ive made for miitopia in the past day + my access code #Miitopia pic.twitter.com/5Jw8akqGhq
— mit | MIITOPIA ACCESS KEY – 7W0XJ2H (@mitsamemario) April 29, 2021
Per il resto, Miitopia è un JRPG tanto canonico quanto demenziale, che si muove lungo gli stilemi classici del genere: combattimenti a turni, tesori da rinvenire ai quattro angoli della mappa e un buon numero di PNG da aiutare. Sorprende però la demenzialità di cui il titolo è intriso: i nostri, più che eroi in procinto di salvare il mondo, paiono una scolaresca in gita; piuttosto che preoccuparsi per l’epica sfida che li attende litigano, stringono amicizie, nascono gelosie…
Andare a cena assieme o dormire nella stessa stanza della locanda sono attività secondarie utili a stringere i rapporti tra i protagonisti, e poco importa se, nel mentre, il Duca del Male è a piede libero, perché le atmosfere di Miitopia restano comunque allegre e rilassate, così come il ritmo di gioco, anche dalla seconda metà in poi, permane delicato e compassato.
Insomma, come avrete capito da questa recensione, Miitopia è un titolo leggero, bizzarro, incredibilmente nipponico, che non va assolutamente inteso alla stregua di un RPG classico pena sbattere il proprio muso contro una cocente delusione. È invece un’avventura da fare in compagnia (virtuale) delle caricature dei propri amici e dei propri professori, ridendo e scherzando delle gag assurde e delle trovate improbabili piazzate ad arte dagli sviluppatori.
Leggi anche: Turnip Boy Commits Tax Evasion: chi non evade è una testa di rapa
Si inizia una partita convinti che durerà pochi minuti e quando si spegne la propria Switch si scopre che sono passate ore, o che la fermata del bus è passata da un pezzo, se lo giocherete su Lite. È la magia Nintendo: una delle poche software house capaci di farci divertire con gameplay semplici e accessibili a chiunque, soprattutto ai più piccoli.