Grazie a un accordo fra le piattaforme di intermediazione Coingate e Ibs, International Business Settlement con la Banca nazionale ucraina ora è possibile inviare donazioni al governo – impegnato contro l’invasione russa – in oltre 70 criptovalute. La chiamata a questo genere di contributi era arrivato qualche giorno fa direttamente dal 31enne ministro della Transizione digitale e vicepremier Mykhailo Fedorov, protagonista di un fenomenale forcing via Twitter sulle big della tecnologia, quasi tutte convinte a schierarsi concretamente a favore del suo paese e contro la Russia. Adesso l’operazione inizia ad ampliarsi a decine di asset differenti.
L’accordo dell’Ucraina con Coingate
Dmitrijus Borisenka, fondatore lituano di Coingate, e Sarunas Matulevicius, capo del prodotto, hanno spiegato che gli utenti potranno convertire le criptovalute in ogni altra valuta in tempo reale. Un altro dirigente di Coingate, Matas Kibildis, ha invece commentato sull’impatto delle criptovalute in questa fase, un momento nel quale hanno dimostrato tutta la loro importanza: “Il fatto che qualsiasi persona o azienda privata possa facilmente effettuare donazioni transfrontaliere tramite sistemi decentralizzati a paesi in conflitto è davvero straordinario e uno dei grandi motivi per cui la comunità sostiene attivamente l’Ucraina”. A convertire automaticamente in euro tutte le donazioni sarà appunto Ibs a cui spettano le operazioni di cambio e l’invio a specifici conti finali indicati dalla banca centrale di Kyiv come quelli messi in piedi dalla piattaforma locale Kuna.
Donazioni sopra i 60 milioni di dollari
Finora le donazioni avrebbero superato quota 64 milioni di dollari. Sono stime di Slowmist.com che ha appunto tracciato le transazioni in Bitcoin, Ether, Polkadot, Solana, Near, Polygot e in decine di altre cripto, cercando di capire quanto sia davvero arrivato ai conti citati prima e a quelli di alcune organizzazioni non governative come UkraineDAO e AidForUkraine. Si tratta ovviamente di valutazioni che possono cambiare di ora in ora, vista la volatilità di queste valute, e anche assottigliarsi in base ai prelievi del governo ucraino che avrebbe già speso circa 15 milioni di dollari per l’acquisto di armi, droni, equipaggiamento e altre attrezzature.
Rischi e vantaggi delle criptovalute
“Questo nuovo modo di accedere al capitale privato globale è un aspetto assai benvenuto delle criptovalute – ha scritto Gavin Brown, un docente dell’università di Liverpool, su The Conversation – rivolgendosi direttamente alla gente di tutto il mondo il governo ucraino è stato in grado di raccogliere finanziamenti rapidamente senza bisogno di intermediari finanziari. Eppure, come sempre con le criptovalute, queste portano benefici e rischi in egual misura. Hanno anche il potenziale per aiutare i russi a sfuggire al crollo del rublo, contrariamente alle richieste dell’Ucraina. Mykhailo Fedorov, ad esempio, ha supplicato su Twitter che ‘tutti i principali scambi di criptovalute blocchino gli indirizzi degli utenti russi… È fondamentale bloccare non solo gli indirizzi collegati ai politici russi e bielorussi, ma anche per sabotare gli utenti ordinari’“.
Questi sono i principali indirizzi a cui spedire donazioni nelle principali criptovalute:
- Bitcoin: 357a3So9CbsNfBBgFYACGvxxS6tMaDoa1P
- Ethereum: 0x165CD37b4C644C2921454429E7F9358d18A45e14
- TRON: TEFccmfQ38cZS1DTZVhsxKVDckA8Y6VfCy
- Polkadot: 1x8aa2N2Ar9SQweJv9vsuZn3WYDHu7gMQu1RePjZuBe33Hv
- Dogecoin: 357a3So9CbsNfBBgFYACGvxxS6tMaDoa1P