Nel mondo più di un’impresa su due ha introdotto processi di automazione e intelligenza artificiale ed è in cerca di nuove figure digitali: la ricerca di Digitally, che sarà presentata alla MDW, spiega quali competenze sono più richieste, con approccio teorico e pratico.
Lo sappiamo, ma vale la pena ripeterlo: lo sconvolgimento sanitario scatenato dalla pandemia ha pesanti – e paradossali – ripercussioni sul piano sociale ed economico, influendo direttamente sul mondo del lavoro, tra nuovi bisogni e nuovi disoccupati. I recenti dati Istat parlano chiaro: il tasso di occupazione dei giovani under 35 è oltre il 20% più basso rispetto a quello degli over 50, con una contrazione più che doppia nel terzo trimestre 2020 (-2%) rispetto ai 35-49enni (- 0,8%) e agli over 50 (-0,3%) , e con una minor probabilità di re-impiego.
È altrettanto vero e misurabile che la pandemia abbia accelerato smottamenti necessari nella quarta rivoluzione industriale che stiamo vivendo (quella digitale) e che un giorno sarà oggetto di studio nei libri di storia: nel mondo più di un’impresa su due (siamo a quota 67%) ha introdotto in tempi recentissimi processi di automazione e intelligenza artificiale, destinati a modificare radicalmente il profilo e le skills necessarie dei collaboratori e la ricerca di nuovi profili sul mercato.
Siamo pronti a questa richiesta? Purtroppo no: in Italia le competenze digitali sono richieste per 7 posizioni su 10, ma i profili ricercati sono difficili da trovare – parliamo di circa 940 mila posizioni lavorative in sospeso – a causa dell’inadeguatezza o del ridotto numero di candidati. Vale per l’industria della cartotecnica come per l’istruzione, il turismo, la cultura e lo sport. I profili più richiesti, pronti ad essere inseriti in organico dal 54% delle aziende che nel 2021 stanno cercando personale, sono quelli del data analist e del digital marketing analist, e a fare la differenza non è solo la preparazione teorica ma la capacità di destreggiarsi e gestire i tool digitali esistenti, e in continua trasformazione.
La ricerca di Digitally: i profili più richiesti, tra e-commerce e analisi dei dati
Pur nel pantano delle difficoltà accentuate e create dalla pandemia, questa rivoluzione del mercato del lavoro è anche una vera opportunità per i più giovani, che si interrogano su interessi, attitudini e prospettive. DigitAlly, start up sostenuta da Oltre Venture, è nata nel 2019 anticipando i tempi, per offrire ai ragazzi tra i 18 e i 29 anni un’esperienza formativa specificatamente digitale attorno ai tool e alle tecniche digitali, studiando con attenzione le figure più richieste dalle aziende. La formula di Digitally prevede tre mesi in aula, più quattro in stage all’interno di un’azienda, sotto al guida di veri professionisti digitali.
Per essere al passo con i tempi, l’azienda guidata dall’AD Francesca Devescovi ha condotto un’indagine tra 50 aziende partner – tra cui Prysmian Group, Illimity, Jointly – alla quale si è aggiunto un confronto diretto con 5 manager, per capire quali sono le competenze digitali più richieste oggi dalle imprese. Il quadro che ne emerge è molto interessante: le aziende assumono profili junior con competenze digitali, anche nei settori più tradizionali come quello alimentare o energetico, mentre e-commerce e digital marketing la fanno da padrone.
Saper raccogliere, leggere e analizzare dati sempre di più e sempre più complessi e metterli al servizio delle strategie aziendali è senza dubbio una competenza richiesta e valorizzata, ma è importante anche avere la capacità di saper guidare un progetto (project manager) e saper digitalizzare i canali tradizionali di vendita. Attualmente, come rilevato da un’indagine Ipsos, “lo shopping online è stato adottato da 3 italiani su 4, rientrando in breve tempo fra le nuove e più frequenti abitudini della quotidianità del lockdown”. Campagne di marketing e pubblicità diventeranno quindi sempre più centrali nelle esigenze aziendali, in tutti i settori. “I tool più utili e ricercati nei nuovi profili inseriti sono in base alla nostra ricerca un mix tra quelli che consentono l’analisi e lo studio delle performance delle campagne messe in atto (Excel, Google Analytics e Data Studio) e quelli che permettono di fare advertising online (Facebook Ads, Google Ads, LinkedIn). C’è anche una richiesta di nuovi tool (Sketch e Invision), dovuta probabilmente alla necessità di creare mockup e materiale a supporto delle campagne di marketing. Scontata ormai la padronanza dell’inglese ad un livello avanzato o intermedio” spiega Digitally.
La ricerca sarà presentata ufficialmente da DigitAlly durante la Milano Digital Week organizzata dal Comune di Milano, ed è consultabile nella sua versione integrale su richiesta.