Sono quasi 900 i milioni di ricavi prodotti dalle startup nel 2018, con oltre il 50% generato da startup investite da Corporate Venture Capital
Il Corporate Venture Capital si conferma la principale fonte di investimento nell’ecosistema delle startup innovative presenti nel nostro Paese. È quanto emerge dalla quarta edizione dell’Osservatorio promosso da Assolombarda, Italia Startup e Smau, con la partnership scientifica di InfoCamere e degli Osservatori del Politecnico di Milano e con il supporto di Confindustria e Piccola Industria Confindustria.
Qualche numero sull’accelerazione del Corporate Venture Capital
Il numero delle quote dei soci Corporate è aumentato dell’88% tra settembre 2017 e settembre 2019 da 6.727 a 12.667 unità. Se si considerano le sole partecipazioni dirette, il numero di quote si attesta a 5.071, per un incremento del 76,1% negli scorsi due anni. Dalla fondazione del registro dedicato delle startup innovative, sia gli operatori Corporate (489 milioni di euro) – cioè le imprese mature del sistema industriale italiano e internazionale – che quelli Family&Friends (437 milioni) – ovvero persone fisiche e ditte individuali – contribuiscono a oltre il doppio degli investimenti provenienti dagli investitori specializzati (192 milioni), fondi di venture capital in primis.
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Gli investitori specializzati in innovazione sono nel capitale di 398 startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro. I soli Corporate Venture Capital sono nel capitale di 2.656 startup innovative mentre 7.490 startup innovative hanno come soci solo family & friends.
Il numero di startup innovative nel portafoglio del Corporate Venture Capital è cresciuto di 503 unità tra 2017 e 2019, passando da 2.154 a 2.657 (+23,3%).
Se si considerano i dati parziali dei bilanci di esercizio 2018, depositati al momento di redazione dell’Osservatorio da parte delle startup innovative, il fatturato generato nel 2018 è pari a 889 milioni di euro. Il 50,52% di questi ricavi, pari a 449 milioni di euro è prodotto da startup innovative nel portafoglio di Corporate Venture Capital.
La suddivisione per territorio e settore
La maggior parte dei soci corporate di startup innovative, 68,52%, ha sede al Nord del Paese.
Anche le startup innovative sono maggiormente presenti nel Nord (55,41%). Nonostante questo, si nota come la percentuale delle startup sia più bassa di quella dei soci CVC, a indicare che un flusso di investimenti da parte di CVC del Nord va a beneficio di startup innovative che operano nel Centro Sud. Le startup sulle quali ricadono investimenti da CVC, nonostante siano solo il 25,5% del totale, generano il 37,7% degli addetti impiegati da tutte le startup innovative. Sono quindi quelle che, in proporzione, contribuiscono maggiormente alla creazione di posti di lavoro.
A fronte di una generale stagnazione economica, nel 2018 il fatturato e il valore aggiunto dei soci CVC presentano una crescita sul 2017, rispettivamente del 5,01% e del 7,17%.
“Quasi mezzo miliardo di investimento da parte delle corporate in startup innovative. Un dato positivamente sorprendente che dice quanto le imprese, grandi, medie e piccole, credano nell’innovazione aperta che arriva dalla contaminazione con le giovani imprese innovative” ha commentato Angelo Coletta, Presidente di Italia Startup “Si tratta ora di allargare e consolidare questi modelli virtuosi di corporate venture e di open innovation, da un lato divulgando le buone pratiche – 20 di queste sono pubblicate nell’Osservatorio di quest’anno – dall’altro dando vita a misure legislative adeguate per incentivare gli investimenti da parte delle aziende, oggi concentrate prevalentemente sulle persone fisiche e sugli investitori istituzionali”
“L’Osservatorio è uno strumento utile sia per fotografare il fenomeno di collaborazione tra startup e aziende sia per stimolare le imprese a valutare le pratiche di Open Innovation e Corporate Venture Capital e agganciarsi così alle catene globali del valore – ha dichiarato Stefano Venturi, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Attrazione Investimenti, Competitività Territoriale, Infrastrutture per la Logistica e Trasporti, Startup. I dati di quest’ultima edizione dimostrano una crescita notevole delle aziende che investono in startup innovative ma, nonostante i segnali di sviluppo, va sottolineato che le dimensioni dell’ecosistema delle startup a livello nazionale sono ancora ridotte rispetto ai competitors come Francia e Spagna. Per dare più forza a questo settore pensiamo sia necessario equiparare l’investimento in startup a quello in Ricerca e Sviluppo e aumentare il massimale di 1,8 milioni di euro che oggi si applica alla deduzione IRES riservata alle aziende che investono in startup innovative. Infine, chiediamo che venga data attuazione quanto prima al Fondo Nazionale per l’Innovazione inserito nella Legge di Bilancio 2019 che, ad oggi, è ancora senza un chiaro piano operativo”.