Grazie a una ricerca condotta dall’Università di Palermo sulle nanotecnologie
Sfruttare sempre di più le fonti di energia naturali non è solo una sfida tecnologica, ma una reale necessità (per salvaguardare il nostro ambiente) e se negli ultimi anni si è assistiti ad un boom che riguarda l’utilizzo di vento, sole, fuoco ed acqua per creare energia pulita, il prossimo protagonista nel campo è rappresentato dal sale. E’ il caso di Enerstore.
Uno studio tutto italiano
Secondo uno studio condotto per quattro anni da un gruppo di ricercatori dell’Università di Palermo (al dipartimento di Ingegneria, dai professori Giorgio Micale, Michele Ciofalo e Onofrio Scialdone, gli ingegneri Andrea Cipollina e Alessandro Tamburini), il sale, grazie alla sua composizione può essere sfruttato anche nel settore energetico, per produrre energia pulita.
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Il principio generale è molto semplice: generare energia dall’acqua di mare. Non dal moto delle onde, ma miscelando due soluzioni a differente concentrazione salina. L’energia ottenuta, definita da “gradienti salini”, è un’energia chimica che può essere convertita in meccanica o elettrica per usi civili tramite dei processi già definiti. La differente salinità delle soluzioni genera un flusso di ioni, che può essere controllato e trasformato in energia.
La tecnica dell’elettrodialisi inversa
La tecnica utilizzata dal team di ingegneri per produrre energia elettrica con il sale si chiama elettrodialisi inversa. Prevede di miscelare 2 soluzioni saline che hanno concentrazioni diverse, processo che produce un flusso di ioni recuperabili per poter produrre elettricità. In sostanza grazie a questa tecnica i cristalli salini vengono separati dall’acqua ed in seguito è possibile creare energia elettrica grazie al sale.
Cosa è e cosa fa Enerstore
L’Italia è riuscita a fare un ulteriore passo avanti nel settore, grazie a un accordo firmato tra Noka, società leader nel campo della progettazione e sviluppo di soluzioni che riguardano l’efficienza energetica e la società svedese SaltX Technology, proprietaria di un brevetto che riguarda una nanotecnologia di ultima generazione chiamata Enerstore, un sistema innovativo che permette di immagazzinare l’energia prodotta grazie al sale e di riutilizzarla per poter fornire calore.
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L’idea di SaltX è stata quella di applicare un nano rivestimento al sale. Questo trattamento previene la viscosità e fa sì che il sale mantenga la sua forma monocristallo originale. Il vantaggio, quindi, è che è possibile caricare e scaricare energia migliaia di volte senza perdere i vantaggi dei cristalli di sale o delle prestazioni. Quando il sale viene trattato con questo nano rivestimento assume anche la proprietà di non essere corrosivo (prevenendo la ruggine) a differenza del sale normale. Il sale così trattato, peraltro, non è tossico e può essere riciclato. E diventa una fonte di energia rinnovabile anche molto economica.
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Si tratta sostanzialmente dello stesso principio della batteria ricaricabile in cui l’energia viene caricata con calore o energia elettrica in eccesso. Pensiamo a tutti i motori endotermici, agli impianti a biogas, di cogenerazione, biomasse, ma anche i motori per autotrasporto di auto e camion e gli impianti eolici e fotovoltaici.
EnerStore può essere abbinato a tutti i sistemi meccanici che producono calore e a tutte le fonti rinnovabili che disperdono il calore senza trasformarlo in energia termica.
L’Italia distributore esclusivo
L’accordo stipulato tra Noka e SaltX Technology rappresenta per l’Italia un successo enorme, in quanto sarà il distributore esclusivo di questa nuova tecnologia e dei suoi ulteriori sviluppi energetici che ci saranno sul territorio nazionale.
Utilizzare il sale come energia rinnovabile è una soluzione che non inquina, ha un basso impatto ambientale, è economica e speriamo presto potrà rappresentare una valida alternativa ad altre fonti di energia rinnovabili utilizzate già da tempo.