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Dal 6 al 20 novembre, in 7 città italiane, torna Coding Girls. Promosso da Fondazione Mondo Digitale e Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, con la collaborazione di Microsoft
Ventotto scuole secondarie di sette città italiane – Torino, Milano, Trieste, Roma, Napoli, Salerno e Catania – ospiteranno, dal 6 al 20 novembre, la nuova edizione (la quinta) di Coding Girls, un tour formativo dedicato alle ragazze sui temi del coding e della programmazione. É nato nel 2014 a Roma, per iniziativa di Fondazione Mondo Digitale e Ambasciata Usa in Italia, nell’ambito del semestre italiano di presidenza del Consiglio dell’Unione europea e in occasione della Settimana europea della programmazione, seguendo le orme del format americano “Girls Who Code”. In quattro edizioni Coding Girls è cresciuto, anche grazie alla collaborazione con Microsoft, fino a diventare un programma formativo lungo un anno e un’associazione (nata nel 2017).
Quest’anno l’iniziativa si arricchisce della collaborazione con 7 atenei, dove si svolgeranno degli hackathon. Oltre 100 ragazze, formate nei mesi precedenti e guidate dalla coach americana Emily Thomforde, Code Educator and Science Technology Engineering Art and Mathematics (STEAM) Specialist, trasferiranno la passione e le competenze per la programmazione a più di 6 mila coetanee.
Coding Girls sfida, ancora una volta, i dati sul gender gap che in Italia, secondo uno studio del Fondo Monetario internazionale, influisce per il 15% sul PIL e comporta l’assenza di sviluppo, nonostante sia ormai dimostrato che la diversità nelle aziende genera maggiore produttività. Coding Girls vuole contribuire a rendere consapevoli le ragazze, in una fascia di età durante cui si fanno scelte importanti per il futuro, del loro potenziale in settori scientifici e tecnologici, che sono spesso la porta di accesso a lavori ben remunerati. Lo fa, oltre che con il tour formativo itinerante di 2 settimane a novembre, con continuità, organizzando ogni anno una summer school e una serie di weekend intensivi per le ragazze delle scuole secondarie superiori, medie ed elementari.
Mirta Michilli
Mirta Michilli, direttore generale della Fondazione Mondo Digitale e presidente dell’associazione Coding Girls, è stata intervistata da StartupItalia! per entrare appieno nello spirito dell’iniziativa.
L’intervista
Dal 2014 alla quinta edizione di Coding Girls cosa è cambiato?
L’idea iniziale era quella di portare il programma formativo americano “Girls Who Code” in Italia, per avvicinare le ragazze agli studi e alle professioni in ambito Ict, con la consapevolezza che il contesto territoriale sarebbe stato differente e avrebbe fatto la differenza. In America, infatti, Girls to Code prevede programmi formativi ambiziosi, dai 6 mesi a un anno, ed è sostenuta da multinazionali come Google, Microsoft, Intel. Con il passare degli anni, però, sono orgogliosa di dire che siamo riuscite a creare un’iniziativa con un’impronta tutta italiana, che ha delle caratteristiche proprie, nonostante l’assenza di grandi aziende come quelle americane. Il punto di forza di Coding Girls è l’aver ideato delle “catene di formazione”, che si snodano su tutto il territorio e durante l’anno. A luglio formiamo con una summer school di una settimana ragazze delle scuole superiori che diventano le coach, durante ulteriori iniziative formative in programma in autunno, di loro coetanee e di studentesse di scuole medie ed elementari. Tutto è reso possibile dal supporto degli insegnanti e degli istituti, che aprono le porte in orari extracurriculari per permettere lo svolgimento di laboratori e contest, incentrati sulla programmazione ma anche sull’acquisizione di competenze, come il problem solving, e di approcci all’autoimprenditorialità. É così che sono nati 25 hub territoriali nelle scuole di tutta Italia, altra caratteristica distintiva di Coding Girls, dove gruppi di lavoro di giovanissime organizzano incontri sul coding e sulle discipline Steam per le compagne e le alunne più giovani.