All’interno delle organizzazioni non profit deve iniziare una contaminazione culturale che porti a far capire che la raccolta fondi si fa nell’era digitale perché la componente “digital” è ormai imprescindibile per qualsiasi attività di fundraising
Il fundraising è, e deve essere, una strategia fondamentale per ogni organizzazione. Anche quelle che attualmente si finanziano attraverso sovvenzioni governative o internazionali, devono concentrarsi sulla raccolta di fondi, in vista di una possibile e rapida evoluzione del contesto finanziario, nazionale e globale.
Digital transformation e digital fundraising
Una ONP per colmare il problema della propria sostenibilità necessita di entrate durevoli per fornire i servizi essenziali all’adempimento della propria mission. Nasce il bisogno di diversificare le fonti di raccolta costruendo una “fedele” schiera di sostenitori.
Di qui, sta crescendo la necessità di strutturare una raccolta fondi online “professionale” anche sul canale online. Ma per fare questo servono 2 cose fondamentali:
- Una concreta digital transformation
- Un processo organizzato di digital fundraising
All’interno delle organizzazioni non profit deve iniziare una contaminazione culturale (e deve partire anche da chi non si occupa di DIGITAL) che porti a far capire che la raccolta fondi si fa nell’era digitale perché la componente “digital” è ormai imprescindibile per qualsiasi attività di fundraising.
Non si deve però, commettere l’errore di fare un’analisi di fundraising aggregando i dati sulla base dello strumento di pagamento, (non sempre si può monitorare la fonte del contatto) e spesso i modelli di attribuzione non sono completamente precisi.
Ogni professionista all’interno dell’organizzazione che NON si occupa di digital dovrebbe iniziare valutare, capire e declinare la propria professione nelle dinamiche digitali.
Fundraising transformation (iniziando da ogni professionista dell’ONP), significa:
- nuovi modelli di fundraising da applicare
- ri-allocazione dei budget
- acquisizione di nuove competenze
- nuove strategie di collaborazione e networking
Questi solo alcuni dei cambiamenti che le organizzazioni non profit devono iniziare ad adottare mantenendo tutte le loro competenze e konw-how e ri-attrezzando tutto il resto.
Il piano di raccolta fondi dovrebbe essere un derivato del piano strategico dell’organizzazione e quindi, il nostro mestiere, (di Fundraisers) dovrebbe essere prima di tutto, capire quali sono gli obiettivi da raggiungere.
Nell’era del “dataismo”: il dato ha sempre ragione
Se partiamo dal presupposto che: “Innovazione“, “Marketing” e “Tecnologia” sono ormai una cosa unica nelle organizzazioni non profit del futuro (così come nelle aziende) saranno sempre di più talento, idee e flessibilità a fare la differenza tra successo o fallimento.
Tecnologia e dati, sono elementi che nel prossimo futuro probabilmente segneranno il successo di ogni iniziativa. Queste 2 componenti dovranno, per forza di cose, entrare ad un livello molto più ALTO nelle scelte strategiche delle organizzazioni non profit, che a loro volta dovranno diventare sempre più “Design Donor Experience” centriche.
I dati permettono di profilare i donatori in modo efficace e preciso. I dati offrono la possibilità di individuare il target a cui rivolgersi e soprattutto di individuare il corretto mix di canali da utilizzare per raggiungere i potenziali donatori, grazie ad un messaggio sempre più efficace e personalizzato.
In tutto questo però, credo sempre di più che il futuro del digital fundraising passerà anche da tutto ciò che non si potrà mai automatizzare: curiosità, creatività, empatia, umorismo e passione. (approfondimento: http://jarche.com/2018/01/a-compass-for-the-future-of-work/)
#gofundraising