A partire dalla storica “Tube”, nessun vagone, bus, treno, tram o fermata potrà esporre annunci di cibi spazzatura. Via libera solo a pietanze bilanciate in termini di grassi, zuccheri e sale per contrastare l’emergenza obesità fra i bambini
Stop alle pubblicità dedicate a promuovere il cibo spazzatura. Almeno, non se ne vedranno più nella metropolitana di Londra. Il 25 febbraio prossimo entrerà in vigore il discusso regolamento, già ampiamente dibattuto nei mesi scorsi, fortemente voluto dal sindaco Sadiq Khan. Fra le fermate e i collegamenti, sui vagoni e nei sottopassaggi della più antica rete metropolitana del mondo, un intreccio di 11 linee e 382 stazioni per un totale di oltre 400 chilometri di percorsi, non si vedranno più hamburger, bevande zuccherate, patatine fritte, barrette di cioccolato, pollo fritto e, in generale, tutti gli alimenti considerati estremamente dannosi per la salute.
Cosa si potrà promuovere nella “Tube”
Alle catene di fast food rimarranno alcune cartucce per entrare in un network frequentato ogni giorno da circa tre milioni di passeggeri: potranno ovviamente pubblicizzare le loro altre proposte, a patto che siano salutari. Dalle noci non salate all’uvetta passando per le bevande senza zucchero, le insalate e così via. Una scelte dettata dai numeri: a quanto pare, a Londra (e non solo) c’è un’emergenza obesità. Oltre il 37% dei bambini di 10-11 anni residenti in città sono sovrappeso oppure obesi. Il problema inizia dall’età prescolare, col 9,5% dei piccoli in condizione di obesità. E in una decina di anni, dal 2007, quelli gravemente obesi sono aumentati di un terzo. Il tutto per un costo di sei miliardi di sterline sul sistema sanitario inglese.
Non solo metro: stop anche su tram, bus, treni e alle fermate
Non solo la storica “Tube”. Questo genere di annunci, classici o digitali che siano, spariranno anche dalla rete di tram, treni suburbani e autobus, comprese ovviamente le pensiline delle fermate. Insomma, l’intera rete gestita dall’ente Transport for London. Ovviamente le catene di ristoranti spazzatura non potranno neanche pubblicizzare i loro singoli loghi o proporre campagne generiche. Delle due l’una: tenere nell’annuncio un prodotto salutare o vedersi negata la pubblicità sui trasporti londinesi.
Secondo il sindaco Khan – che sulla decisione ha condotto una consultazione, terminata positivamente, fra i londinesi – l’obesità infantile è una “bomba a orologeria” i cui livelli vanno assolutamente ridotti nel giro di dieci anni: “L’obesità mette a rischio la vita dei giovani londinesi e aumenta la pressione del nostro servizio sanitario nazionale già allo stremo. Ridurre l’esposizione alla pubblicità del cibo spazzatura è necessario non solo per i bambini, ma anche per i genitori che preparano i pasti” ha aggiunto il sindaco.
Una mossa importante e coraggiosa sotto il profilo nutrizionale ma anche rischiosa per le casse di Tfl. Diversi rappresentanti del settore hanno avvisato che le prescrizioni contenute nel nuovo regolamento potrebbe costare alla società milioni di sterline all’anno di mancati introici, proprio mentre il sistema avrebbe bisogno di nuove risorse. Secondo Justin Cochrane, capo dell’associazione che raduna diverse compagnie pubblicitarie, la perdita potrebbe aggirarsi sui 35 milioni. A suo avviso non è affatto scontato che questo buco possa essere colmato da altri inserzionisti anche perché i piani pubblicitari per il 2019 sono già in gran parte stabiliti mentre il bando entrerà in vigore fra neanche quattro mesi. Secondo Cochrane, “non c’è alcuna evidenza che vietare la pubblicità aiuti in qualche modo i bambini obesi, è una scelta politica”. Qualcosa di simile è già avvenuto ad Amsterdam e altre aree metropolitane britanniche potrebbero seguire l’esempio della capitale.