La notizia che Netflix starebbe valutanto l’ipotesi di accettare bitcoin, arriva dalla stessa azienda. Il Cfo di Netflix, David Wells, si è sbilanciato durante la Speaking Internet, Media and Telecommunications Conference di Las Vegas, intervenuto sul boom che da alcuni analisti è stato previsto sull’adozione dei mobile payment in America Latina. Wells ha parlato di una vera e propria rivoluzione in atto nel mondo dei pagamenti, e ha indicato bitcoin e blockchain come i veri pilastri di questa disruption.
Bitcoin moneta globale
Anzi, si è spinto oltre: «Non possiamo neanche immaginare cosa si prospetta nel mondo dei pagamenti nei prossimi 10-15 anni. Se devo dire ciò che auspico vedrei l’adozione dei bitcoin come vera e propria global currency», ha detto il manager, che si è ben guardato dal confermare una integrazione nell’immediato future della moneta virtuale sulla propria piattaforma, ma sicuramente le sue parole hanno testimoniato un entusiasmo e una consapevolezza delle potenzialità della tecnologia. Un’indiscrezione che è arrivata contestualmente all’annuncio che Netflix estenderà il suo servizio a 130 Paesi nel mondo. Target principale ovviamente i giovani early adopters e anche per questo i bitcoin sono visti come un possibile ariete in molti mercati.
La moneta dei giovani
C’è un tema di rilevanza della privacy, di cui questi utenti sono sempre più gelosi (e confermato dal crescente utilizzo di app come Snapchat, Telegram), ma soprattutto un aspetto legato alla percentuale di adozione di sistemi più tradizionali di pagamento come PayPal e carte di credito che sono gli unici accettati dalla piattaforma, ma la cui infrastruttura abilitante non è solida e strutturata nei Paesi in via di sviluppo. Ad esempio in India i local regulators impongono delle restrizioni di sicurezza per l’utilizzo di carte di debito per transazioni internazionali. Il Paese ha 356 milioni di utenti tra i 10 e i 24 anni, che lo rende tra i Paesi con la popolazione di giovani più larga al mondo. Tuttavia complessivamente sono solo 21 milioni i possessori di carte di credito e la maggior parte hanno un’età superiore ai 35 anni. Che la fetta di mercato che “manca” possa essere davvero dirottare su bitcoin?
Emanuela Perinetti
@manuperinetti