Un rapporto del governo di Narendra Modi restituisce una fotografia disperata del sistema scolastico indiano che non è in grado di preparare i suoi ragazzi al lavoro e vive una grave carenza di risorse
L’istruzione non è uguale dappertutto. E dove c’è la povertà dei mezzi, spesso c’è anche la povertà del sapere. Una valutazione dei professori dello stato di Uttar Pradesh, India, ha rivelato che spesso chi ha il compito di trasmettere delle nozioni alle giovani generazioni in realtà non le possiede. E ovviamente questo si ripercuote sui ragazzi che sviluppano delle lacune: a giugno è stato chiesto a una classe dello stato indiano di Bihar cosa fosse la scienza politica. I 12 studenti considerati eccellenti nella classe hanno risposto che la scienza politica ha a che fare con la cucina.
Ancora alto il numero dei bambini che non vanno a scuola
Anche il governo nazionale indiano si è interessato al problema e ha realizzato un rapporto che è una fotografia della difficile condizione dell’istruzione in India. Nel documento prodotto dal Ministero per lo sviluppo delle risorse umane del governo di Narendra Modi vengono individuate anche delle possibili vie d’uscita ai problemi della scuola. La prima criticità evidenziata è quella delle frequenza scolastica. Anche se dal 2000 il numero di bambini tra i 6 e i 13 che non vanno a scuola è molto diminuito, il totale di bambini che rimane fuori dal sistema scolastico è ancora alto. E la situazione peggiora se si passa dall’istruzione primaria a quella secondaria. Anche se gli istituiti di istruzione superiore sono numerosi, il tasso di iscrizione non supera il 24 per cento. L’obiettivo è raggiungere il 30 per cento entro il 2020. Altro primato negativo che l’India detiene è quello degli analfabeti dai sette anni in su, con 282.6 milioni di persone non in grado di leggere e scrivere segnalate nel 2011.
Insegnanti poco preparati
Per quanto riguarda la qualità dell’istruzione, le competenze degli insegnanti e le strategie pedagogiche utilizzate sono gli elementi che destano maggiore preoccupazione nel rapporto, soprattutto per la fase pre-scolare. La maggior parte dei bambini, infatti, arriva alla scuola elementare senza le capacità cognitive e di linguaggio necessarie. Il National Achievement Surveys ha potuto verificare il grado di preparazione dei ragazzi delle classi elementari: la maggior parte degli studenti non soddisfa i livelli minimi e questo pone in serio pericolo la loro riuscita nell’istruzione secondaria e all’università. Sono diversi i fattori che contribuiscono a creare questa situazione: dal mancato rispetto degli standard minimi nelle strutture scolastiche, all’assenteismo di studenti e professori, alla scarsità di mezzi tecnologici a disposizione dei ragazzi. Anche le università sono in difficoltà. Dei 140 atenei riconosciuti dallo Stato solo il 32 per cento raggiunge la valutazione maggiore concesssa dal Naac, l’organismo governativo che è incaricato di controllare la formazione indiana. La percentuale scende al 9% se si prendono in considerazione i 2780 college.
Le università non preparano al lavoro
C’è poi il problema dell’inserimento nel mondo del lavoro. Il rapporto del governo rivela che la maggior parte dei laureati esce dall’università senza le competenze necessarie per essere assunto. E la questione è ancora più seria se si considera che la popolazione indiana è tra quelle più giovani al mondo, con il 54 per cento di persone al di sotto dei 25 anni. Uno dei motivi di questa carenza sta nel mancato adeguamento dei curriculum universitari alle esigenze lavorative. L’apprendimento è ancora meccanico e non è in grado di stimolare le capacità critiche. Come già detto, nemmeno gli insegnanti sono in grado di tenersi aggiornati in termini di sperimentazione e innovazione. E in alcuni casi manca addirittura un corpo docente sufficientemente ampio per assicurare l’istruzione di base a tutti i ragazzi.
La disuguaglianza sociale e di genere
Non trascurabile è il problema della disuguaglianza nell’accesso all’istruzione. Esistono grandi differenze nella qualità dell’insegnamento nelle varie regioni indiane. Inoltre, non è per niente scomparsa la discriminante socio-economica nel conseguimento di un’istruzione di livello superiore. Infine la disparità di genere è molto accentuata: il 78,8 per cento dei maschi adulti è scolarizzato a fronte del 59,3 per cento delle donne.
Un sistema non efficiente
L’assenza degli insegnanti e l’arrivo ritardato dei fondi rivela che l’intero sistema non è efficiente. Questo ha minato la credibilità dell’istruzione pubblica e ha portato quella privata a speculare con un aumento delle rette. Mancano poi nelle università dei progetti di ricerca validi. Per questo motivo gli universitari indiani perdono l’occasione di entrare in contatto con i loro colleghi stranieri e non vedono valorizzate le loro eccellenze.