Un fotografo americano ha immortalato, in 60 secondi, la nascita di un’ape e i suoi primi 21 giorni di vita. Un modo per mostrarne fragilità e bellezza.
A volte basta poco più di un minuto per catturare la bellezza della vita. Anand Varma, fotografo americano di origini indiane, lo ha fatto per National Geographic. Ha immortalato, nel 2015, i primi 21 giorni di vita di un’ape. In appena 65 secondi. «Non avevo mai allevato api prima. Ma per raccontare la loro storia ho deciso di farlo. Era l’unico modo per ottenere fotografie avvincenti. Fotografie che riuscissero ad appassionare le persone ad un tema delicato». Indagare un problema, quello delle minacce che colpiscono questi insetti così importanti, e portarlo all’attenzione di tutti.
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Le minacce e il futuro delle api
Le api impollinano un terzo dei campi del pianeta. Svolgono un lavoro fondamentale per lo sviluppo della vita. Spesso sottovalutato o sconosciuto alle grandi masse. E ogni giorno devono combattere contro nemici di varia natura: pesticidi, malattie, distruzione dei loro habitat, acari parassiti. Come il Varroa Destructor che il fotografo ha avuto modo di conoscere all’interno delle sue arnie di Berkeley, in California.
Fragilità e bellezza di un’ape
Il Varroa destructor attacca le api più giovani succhiando loro il sangue e indebolendole così tanto da decretare la morte di interi alveari. Le rende cioè più deboli e vulnerabili. Alle malattie, allo stress, agli attacchi esterni di altri animali o uomini. L’obiettivo di Varma era quello di mostrare la fragilità di questo insetto durante i suoi primi giorni di vita. Dall’uovo che si schiude alla larva che nuota nella sua cella e che si nutre grazie alle sostanze prodotte dalle api operaie. Compresa la minaccia dell’acaro e la sua presenza costante durante questo processo. Uno spettacolo, vero.