Dati, brevi informazioni, aggiornamenti rapidi. La volontà non è quella di sostituire i giornalisti ma quella di concedere loro maggior tempo per approfondire le storie che l’Olimpiade brasiliana si appresta a raccontare. La scelta innovativa del Washington Post
Questa notte, orario italiano, ci sarà la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Rio. E, oltre agli atleti, anche i giornalisti si stanno preparando a vivere quello che, ogni 4 anni, è il più importante evento dell’estate. Ma tra le file dei cronisti del Washington Post, come riporta Recode, ci saranno anche dei cronisti non umani. Alcune notizie, infatti, verranno scritte da robot e da software che produrranno sia articoli che tweet per la testata di Jeff Bezos.
Perché scegliere un’intelligenza artificiale
La scelta è quella di puntare sulla velocità d’esecuzione. L’idea, infatti, è quella di produrre alcuni report, molto semplici, con grande rapidità per aggiornare costantemente sito e profilo twitter. Si tratterà di pezzi che non prevedono delle analisi approfondite ma solo pura e e immediata informazione. Data journalism e notizie d’archivio. Ad esempio il conteggio delle medaglie conquistate da una nazione o particolarità sugli inni nazionali e sui team in gara.
Dati che potranno poi essere utili per successive integrazioni con gli articoli firmati.
La volontà, duque, non è quella di sostituire i giornalisti ma quella di concedere loro maggior tempo per approfondire le storie che l’Olimpiade brasiliana si appresta a raccontare. L’intelligenza artificiale non prenderà il posto dei professionisti ma svolgerà, dando supporto, un lavoro diverso e assai utile. Nella squadra inviata dal giornale ci saranno anche tre ingegneri che si occuperanno dei software, tra cui Heliograf, incaricati di riprodurre contenuti come questo:
Le olimpiadi come test per le elezioni
Jeremy Gilbert, responsabile delle “strategic initiatives” del Washington Post, ha spiegato che quello olimpico sarà un test decisivo per capire se queste intelligenze artificiali potranno essere utilizzate anche durante le elezioni presidenziali di novembre. L’intenzione è quella di colmare il ritardo di 16 ore che il giornale ha accumulato nella copertura nel 2012. Bot e robot, dunque, iniziano ad avere un ruolo sempre più ampio e decisivo nel giornalismo del presente. Quello che richiede velocità, precisione e una grande capacità di sintesi. Almeno nel racconto degli eventi.