Nessuno si aspettava una Nintendo Direct come quella di ieri pomeriggio, madida di novità per una console, la Switch, destinata ormai – dopo sette anni e mezzo di onorato servizio – a uscire di scena da un momento all’altro (momento che a quanto pare da Kyoto vogliono posticipare). Nessuno, soprattutto, s’aspettava The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom.
The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom, alla ricerca di Link
The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom è il gioco che non ti aspetti per una lunghissima serie di ragioni. Perché, dopo Breath of the Wild e Tears of the Kingdom la saga pareva rivolta verso altri canoni mentre qui il ritorno alla visuale isometrica strizza innegabilmente l’occhio agli esordi su NES.
Perché sarà il primo titolo in circa 40 anni a prevedere Zelda nel ruolo di protagonista e Link come comprimario da salvare. Perché inizia dalla fine, con uno scontro tra l’eroe e il suo sempiterno rivale Ganon che però non va come ci si attenderebbe e il colpo di coda del maialone si rivela una minaccia ancora più pericolosa della sua stessa presenza ad Hyrule.
Il trailer mostra infatti il demone sfruttare le sue ultime energie per aprire un varco dimensionale col suo tridente che inizia a inghiottire ogni cosa, Link incluso. Il nostro, però, in un ultimo atto di generosità che rende giustizia al suo ruolo di eroe indiscusso, prima di sparire libera Zelda.
E la principessina del regno fatato riesce a scappare dal castello di Ganon prima che tutto collassi nel vortice. Lì viene assistita dalle guardie e presumibilmente riportata al castello. Cosa accada dopo è un mistero che il video non rivela. Perché se è vero che la maledizione di Ganon inizia a spargersi come una infezione per tutto il regno è altrettanto vero che altri eventi devono frapporsi, considerato che Zelda incontra la misteriosa fata Tri che le dona il potere del bastone di Tri mentre si trova rinchiusa in prigione (inutile dire che questo rimanda al primo incontro tra Link e Midna).
Come accadeva in The Legend of Zelda – The Twilight Princess, non sappiamo se possiamo realmente fidarci di questo nuovo compagno: per il momento occorre farselo piacere e, soprattutto, sfruttare il suo bastone, alla base del nuovo gameplay che caratterizza The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom.
Il producer della serie, Eiji Aonuma, parlando di The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom ha detto che i giocatori dovranno sfruttare la Saggezza di Zelda. Questo perché se Link incarna la Triforza del Coraggio, la principessa di Hyrule porta con sé quella della Saggezza: il gameplay pertanto anziché vertere sulla forza bruta richiede un pizzico di ingegno. La chiave risolutrice, al momento, sembra essere solo la capacità di replica del bastone di Tri.
Non sappiamo se avrà altre funzioni: al momento può “copiare e incollare” diversi oggetti d’uso comune: vasi, giare, letti, casse, armadi che potranno essere materializzati al di fuori del contesto domestico. Certo, fa scappare un ghigno involontario il fatto che il primo titolo con Zelda come protagonista preveda di arredare i dungeon, dato che ricade un po’ negli stereotipi di genere che voleva combattere elevando il personaggio femminile al ruolo di eroina, ma a parte queste considerazioni, la trovata è di per sé geniale.
Bisognerà naturalmente vedere come i ragazzi di Nintendo riusciranno a implementarla nelle meccaniche ludiche, perché così come è stata presentata pare solo un chiavistello per forzare il gameplay tradizionale, non uno strumento da usare con saggezza. Mi spiego: per quasi quattro decadi The Legend of Zelda è stato il gioco in cui fin dall’inizio vedevi sporgere, in cima a una colonna, un frammento di cuore. Era lì, a pochi metri da te, eppure poteva capitare che l’item per raggiungerlo ti venisse consegnato solo alla fine del gioco.
In The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom sembra invece che sia sufficiente materializzare un paio di casse per arrivare ovunque fin da subito. E questo, appunto, rompe le regole tradizionali. Tutto dipenderà dal bilanciamento che gli sviluppatori apporteranno per evitare di concedere troppa libertà fin dal principio. Ancora più interessante la possibilità di evocare nemici che trasforma il nuovo capitolo in una sorta di battaglia tra Pokémon. In un frangente vediamo Zelda che, per far fronte a un manipolo di Grublin, evoca un ReDead per sfruttarne l’urlo paralizzante: con ogni probabilità bisognerà scegliere con attenzione quale mostro evocare.
Chiudiamo questa anteprima di The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom sottolineando i tanti rimandi a Breath of the Wild e Tears of the Kingdom che fanno comprendere come il nuovo capitolo non tagli del tutto col passato: benché la nuova Hyrule rimandi a quella tradizionale (si intravedono il mulino di Calbarico e il lago Hylia con l’immancabile tempietto tematico), il colpo d’occhio permette di scorgere affinità con gli ultimi episodi.
Lo stesso Link ha una mantella azzurra (che poi sarà sfruttata da Zelda probabilmente per non essere riconosciuta) e impugna un arco che sembra realizzato dai Golem al servizio di Raul. The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom uscirà il prossimo 26 settembre. Noi non vediamo l’ora di giocarlo e voi?