Nella nuova legge di bilancio non c’è scampo neppure per i rifiuti, quelli da destinare alla discarica o agli inceneritori. Nel capitolo sulla stretta ai fringe benefit delle auto aziendali più inquinanti, come quelle a motore termico, il Governo inserisce anche una modifica alle agevolazioni Iva per la spazzatura conferita in discarica, spostando dal 10 al 22% la tassazione. Scopriamo nel dettaglio quali tipi di rifiuti saranno intaccati dalla manovra.
Che cosa cambierà per l’Iva sui rifiuti?
Nella nuova legge di bilancio, l’aumento dell’Iva colpirà le imprese di smaltimento rifiuti, penalizzando anche i contribuenti. La misura, approvata in via provvisoria dal Consiglio dei Ministri, ha l’obiettivo di eliminare un sussidio ambientale dannoso in contrasto con il principio dell’economia circolare e di renderlo coerente con le direttive dell’Unione europea, secondo le quali lo smaltimento in discarica dei rifiuti dovrebbe rappresentare l’ultima spiaggia nel ciclo vita degli scarti. In particolare, l’aliquota Iva ordinaria si attesterà al 22% invece che al 10% per tutte le operazioni di conferimento in discarica e di incenerimento senza recupero efficiente di energia dalle prestazioni di gestione di rifiuti urbani e speciali.
Quali tipi di rifiuto rientrano nella manovra?
In particolar modo, tra i tipi di scarti che rientrano nella manovra ci sono i rifiuti derivanti dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, i rifiuti da abbattimento di fumi, dalle fosse di scarico e dalle fogne.