C’è un che di ironico e beffardo nella volontà, da parte della maggioranza di governo, di finanziare il rinnovo del contratto nazionale del trasporto pubblico locale 2024-2026 con l’aumento delle accise sul diesel. Finisce infatti per essere duplice il danno patito per gli italiani, che oltre ai continui scioperi di bus, metro e tram ora dovranno anche spendere di più quando andranno alla pompa per fare il pieno.
Accise, gli aumenti in arrivo
Secondo il testo approvato in mattinata dalla Commissione Finanze del Senato si va verso l’aumento delle accise del gasolio tra 1 e 2 centesimi che sarà controbilanciato però dall’abbassamento di quelle che gravano sul prezzo della benzina. La misura, per la precisione, prevede il taglio dell’agevolazione di 11 centesimi sul gasolio: ci sarà insomma una riduzione dello sconto.
Tutto ciò mentre il Codacons già denunciava rincari per i carburanti alla pompa, con il prezzo medio della benzina che si è attestato nell’ultima settimana in Italia a 1,823 euro al litro, mentre il gasolio è salito a 1,726 euro/litro. «Rispetto all’ultima settimana di dicembre la benzina è rincarata del 3,8%, mentre il gasolio è salito del 4,2% – analizza il Codacons – Questo significa che in pochi giorni la spesa per un pieno di verde è aumentata di circa 3,4 euro, mentre per un pieno di diesel si spendono 3,5 euro in più. Se si considera una media di due pieni al mese, l’aggravio per un automobilista raggiunge ai listini attuali +81 euro annui per una vettura a benzina, +84 euro per un’auto diesel».