In tasca una laurea in Economia e Commercio all’Università di Genova, il resto lo ha fatto tanta esperienza e voglia di mettersi in gioco. Cristina Ughes dopo un decennio di lavoro nel settore delle telecomunicazioni maturato tra Omnitel e 3, è approdata al mondo dei media, lavorando per aziende come Zodiak Advertising, Weborama e il Gruppo Publicis Media, dove ha ricoperto il ruolo di general manager dell’agenzia media Starcom.
Dal 2024 è managing director di t2ó Italia, con la responsabilità di guidare lo sviluppo del business locale per il gruppo t2ó One. Oggi assiste a un cambio epocale nel settore, con lo sviluppo dell’AI. La abbiamo intervistata per il nostro speciale dedicato ai centri media e alle agenzie di comunicazione d’eccellenza.

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Cristina, di che cosa si occupa esattamente T2ò?
T2ó Italia fa parte del gruppo internazionale T2ó ONE, nato in Spagna vent’anni fa. Nata come agenzia digitale, T2ó ONE ha ampliato nel tempo il proprio raggio d’azione, acquisendo competenze verticali che spaziano dallo sviluppo tecnologico, all’arricchimento dei dati di prima parte, fino all’integrazione di realtà focalizzate su specifici media. Siamo un’agenzia full service flessibile, in grado di adattarsi rapidamente al mercato e di integrarsi efficacemente nei mondi dei media, della creatività e della tecnologia. Pur potendo contare su una solida presenza internazionale, manteniamo un’indipendenza locale che ci consente di gestire a 360 gradi sia le attività media, sia lo sviluppo creativo connesso.
Come affrontate le sfide prioritarie legate al mondo digital?
Le sfide dell’innovazione rappresentano per noi un’opportunità da cogliere, attraverso una proposta di valore flessibile, in continua evoluzione, costruita sulle esigenze dei clienti. Questa mentalità si riflette anche nella nostra organizzazione interna, dove l’innovazione contribuisce a ottimizzare i processi e supportare il lavoro quotidiano del team.

Quale è la chiave vincente per emergere dal tuo punto di vista?
La nostra chiave per emergere è la differenziazione, offrendo qualcosa di nuovo e distintivo. Prima di T2ó, ho lavorato in Publicis e questa esperienza mi permette di confrontare la realtà di un grande centro media con quella di un’agenzia indipendente, più agile nell’adattarsi ai bisogni del cliente. È comunque fondamentale trarre ispirazione dai grandi gruppi, dal valore delle strutture internazionali e dai prodotti evoluti che offrono. Tuttavia, un’agenzia indipendente ha il vantaggio della velocità e della flessibilità nella creazione di soluzioni su misura. Negli ultimi anni in Italia si sono compiuti molti progressi sul fronte della trasformazione digitale, anche se spesso arriviamo con un certo ritardo. L’evoluzione è tangibile, ma troppo spesso si aspetta che sia qualcun altro a testare le nuove tecnologie, per poi adottarle quando l’ondata iniziale è già passata. Così facendo, rischiamo di perdere il treno del cambiamento proprio quando ne sta partendo uno nuovo.
In questo contesto, quali è l’approccio verso l’AI?
Quello dell’Intelligenza Artificiale è un tema ancora divisivo. Da un lato, suscita timori che rischiano di frenare l’adozione, ma così si rischia anche di perdere preziose opportunità competitive. L’AI sta già trasformando il mondo delle agenzie e dei centri media, cambiando il modo in cui utilizziamo gli strumenti a disposizione. Serve però consapevolezza: bisogna imparare a usare queste tecnologie in modo strategico, altrimenti si rischia di produrre soluzioni omologate. In T2ó, ad esempio, utilizziamo da tempo la nostra piattaforma proprietaria “Sofia”, sia internamente che nella gestione dei clienti. Tuttavia, non dimentichiamo mai l’importanza della personalizzazione e del lavoro umano. L’evoluzione è continua, e informarsi costantemente è indispensabile per sfruttare appieno il potenziale dell’AI. Anche internamente, utilizziamo l’AI per automatizzare attività ripetitive, liberando tempo e risorse da dedicare a compiti più strategici e ad alto valore aggiunto.