Il Regno Unito entro il 2027 installerà a bordo di quattro unità di superficie della Royal Navy il sistema d’arma ad energia diretta laser DragonFire. Sviluppato da un team guidato da MBDA in cui sono presenti Leonardo, QinetiQ e Dstl, si tratta di uno strumento ad alta potenza in grado di colpire bersagli di piccola taglia come, ad esempio, i droni a distanza di oltre 5 chilometri. Che cosa sappiamo su questo strumento testato con successo dall’esercito britannico?
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Che cosa sappiamo su DragonFire?
Secondo quanto si legge su Focus.it, basta un singolo lampo di luce puntato con precisione sul bersaglio per disattivarlo istantaneamente e farlo schiantare al suolo. Il tutto in modo silenzioso ed economico. In sostanza, DragonFire anche non dovesse colpire l’obiettivo, disperderà semplicemente il suo effetto, venendo assorbito dall’atmosfera. Si tratta di un’arma concepita esclusivamente per la difesa, impossibile da intercettare poiché viaggia alla velocità della luce, ma utilizzabile solo per neutralizzare minacce in arrivo e non per provocare danni significativi. I primi test si sono svolti a largo delle coste scozzesi e sono stati definiti un successo dagli ingegneri, che hanno annunciato l’abbattimento di numerosi droni.
Si deve, però, tenere conto del fatto che per ogni lancio vanno tarati con precisione tutti i parametri del fascio di luce, come la potenza e la forma della lunghezza d’onda. Inoltre, il sistema risulterebbe poco efficace in certe condizioni atmosferiche avverse, come in presenza di nebbia, pioggia o nuvole, visto che le goccioline d’acqua sospese tendono a deviarne la traiettoria.
Un’arma molto economica
Secondo alcune stime, il costo di un singolo “colpo” di DragonFire sarebbe inferiore alle 10 sterline, meno di 12 euro. Una cifra del tutto irrisoria rispetto alle somme milionarie dei missili superficie-aria e di quelle dei proiettili di artiglieria che, a loro volta, costano centinaia e migliaia di sterline/euro a seconda della tipologia.
Le quattro navi da guerra della Royal Navy che saranno munite di DragonFire saranno i cacciatorpediniere Type 45 o classe Daring e le nuove fregate Type 26 o classe City. Il sistema potrà ingaggiare anche bersagli navali come USV o barchini.