Il secondo trimestre del 2025 per Crocs è stato un periodo nero, segnato da un forte calo del risultato operativo. L’azienda è passata da un utile di 326 milioni di dollari (279,8 milioni di euro) registrato l’anno precedente a una perdita di 428 milioni di dollari. Un calo del 231,2% che ha fatto crollare il titolo in Borsa di oltre il 30%. Che cosa è successo all’impresa americana di ciabatte tra le più famose al mondo?
Il crollo di Crocs
Lo scivolone di Crocs, secondo quanto ha affermato la stessa azienda, sarebbe riconducibile «a circostanze incerte e imprevedibili». Nell’ultimo periodo l’azienda ha ridotto non solo i costi ma anche le scorte e diminuito le attività promozionali. «Sebbene queste iniziative influenzino i ricavi della nostra azienda nel breve termine, ci posizioneranno per la crescita degli utili e dei margini e sosterranno il nostro flusso di cassa nel lungo termine», ha spiegato Andrew Rees, Ceo di Crocs, Inc., nel rapporto trimestrale.
Conosciuta principalmente e diventata famosa per le sue ciabatte bucherellate molto confortevoli, Crocs, Inc. è la società madre dei marchi Crocs e HeyDude. L’intero gruppo aveva registrato un fatturato di 1,14 miliardi di dollari, grazie a una crescita del 3,4% e il marchio Crocs una crescita del 5%, con un fatturato nel secondo trimestre pari a 960 milioni di dollari. Il marchio HeyDude, invece, ha subito un calo del fatturato del 3,9% nello stesso periodo, attestandosi a 190 milioni di dollari.
La storia di Crocs
La sua storia è iniziata nel 2002 a Boulder, in Colorado, negli USA e sinora ha venduto più di 720 milioni di paia di scarpe in più di 90 paesi in tutto il mondo. Recentemente Crocs ha affidato a Terence Reilly la guida strategica globale dei marchi Crocs e Hey Dude.
Un incarico che è arrivato in un momento cruciale per Crocs Inc., che si stava preparando a capitalizzare le tendenze in crescita nel settore delle calzature casual e athleisure. Con il mercato orientato verso prodotti comodi e legati a uno stile di vita attivo, l’obiettivo dell’azienda è stato quello di intensificare innovazione, fidelizzazione e storytelling attraverso il rafforzamento del legame emotivo con i consumatori.
Ma a monte di questa storia c’è un imprenditore italiano. Secondo la classifica nazionale di Forbes, il fondatore di Hey Dude, l’italiano Alessandro Rosano, è tra gli uomini più ricchi d’Italia. Le sue scarpe quando vennero vendute a Crocs valevano 2,5 miliardi di dollari.
Toscano, di Pistoia, la sua notorietà è esplosa nel dicembre 2021, quando Crocs ha annunciato l’acquisizione di Hey Dude. Fondato in Italia nel 2008, il brand si è rapidamente affermato nel mercato delle calzature casual, con modelli disegnati in Italia e prodotti in Cina. Il successo è stato immediato: nel 2021 l’azienda ha registrato un fatturato di 581 milioni di dollari, con un utile netto di 175 milioni e circa 10 milioni di paia di scarpe vendute, per il 95% sul mercato statunitense.
Come era nata l’idea
Hey Dude nacque nel 2008, quando Rosano, di ritorno da un viaggio in Cina, si rese conto che non esisteva una scarpa moderna che fosse comoda come una pantofola e decise di crearne una. La prima scarpa sviluppata fu la Wally da uomo: leggera, con lacci elastici che non richiedevano di essere allacciati e conveniente, a circa 60 dollari al paio. Il marchio aveva un’impronta volutamente americana e uno stile casual e rilassato, tanto che il nome Hey Dude fu scelto proprio per evocare un’atmosfera californiana. Tuttavia, in Italia il nome veniva spesso pronunciato “ey du-day”.
Il marchio è cresciuto rapidamente negli Stati Uniti, con le prime vendite significative grazie a rivenditori come Brown’s e The Buckle. E poi durante la pandemia le scarpe hanno registrato una domanda esplosiva, con clienti disposti ad acquistare più paia alla volta e gruppi Facebook dedicati al commercio e allo scambio dei modelli più ricercati. Ora il futuro di Crocs è incerto.