Gli aeroporti di Oslo e Copenaghen sono stati riaperti dopo che nelle scorse ore avvistamenti di droni nelle vicinanze degli scali nordeuropei hanno spinto le autorità a prendere misure di sicurezza. La BBC ha riportato alcune dichiarazioni: in Danimarca la polizia ha parlato di un operatore esperto che ha manovrato un numero non specificato di droni; in Norvegia un episodio simile ha portato diversi voli a modificare i piani di atterraggio.
Sono giorni che sulla stampa europea si legge di presunte operazioni di Mosca per saggiare le capacità europee di difendersi e reagire di fronte a possibili minacce. Secondo il presidente ucraino Zelensky la responsabilità sarebbe proprio della Russia.
Cosa sappiamo sui presunti droni russi che volano vicino agli aeroporti nordeuropei
Per il momento quel che è certo è che i disagi per i passeggeri sono terminati. Nell’aeroporto di Copenaghen la chiusura dei voli ha riguardato 20mila persone. Al momento nè la NATO nè l’Unione Europea hanno commentato ufficialmente quanto accaduto. Fatto sta che si tratta dell’ennesima notizia che riguarda lo spazio aereo europeo, turbato negli ultimi giorni da sconfinamenti da parte di aerei russi.

Prima è successo in Polonia, con una presa di posizione netta da parte della NATO e dell’Unione Europea. Il premier Tusk aveva parlato di un numero ingente di droni neutralizzati. La Russia, come sempre accade, ha negato ogni accusa incolpando invece l’Ucraina. Di recente mig russi hanno violato lo spazio aereo dell’Estonia e anche la Romania ha denunciato la presenza di droni russi nei propri cieli.

In questo momento storico la Russia sta approfittando della situazione in Ucraina, per invadere ancora di più il territorio, rimandando qualsiasi trattativa per un cessate il fuoco. Vladimir Putin beneficia degli umori alterni di Donald Trump rispetto alle sorti di Kiev e nel frattempo provoca anche l’Unione Europea con queste violazioni degli spazi aerei.