Inizia a fare freddo, almeno al Nord Italia: Centro e Sud presentano temperature ancora da mezza stagione. Nelle ultime ore diversi condomini delle zone settentrionali stanno testando i riscaldamenti centralizzati in vista delle prime accensioni dei termosifoni.
Il calendario 2025 dell’accensione dei termosifoni
I primi a poter accedere i riscaldamenti sono le Regioni indicate come Zona F: province di Belluno, Cuneo e Trento. Per loro la legge nazionale non prevede limiti per l’accensione dei riscaldamenti né orari, né di periodo.
Chi risiede nella Zona E, invece, può accendere i riscaldamenti dal 15 ottobre e tenerli accesi fino al 15 aprile 2026, per un massimo di 14 ore al giorno. In questa fascia ci sono le province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza.
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Seguono le Regioni della Zona D che include le province di Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo. Qui i termosifoni possono essere accesi a partire dal 1° novembre 2025 per un massimo di 12 ore al giorno e dovranno essere spenti entro il 15 aprile 2026.
Solo successivamente accenderanno i termosifoni gli abitanti della zona C: dal 15 novembre per un massimo di 10 ore al giorno e fino al 31 marzo 2026. In questa zona ci sono le province di Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto.
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Riscaldamenti dal 1° dicembre 2025 al 31 marzo 2026, con termosifoni accessi per un massimo di 8 ore al giorno nelle province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani mentre dal 1° dicembre 2025 al 15 marzo 2026 e per un massimo di 6 ore al giorno a Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa.
Consigli per non farsi spennare all’accensione dei termosifoni
In questo scenario di rincari e regole sempre più stringenti, abbiamo sentito gli esperti di QUNDIS, azienda europea attiva nei sistemi di contabilizzazione del calore, per avere qualche suggerimento per risparmiare sulla bolletta.
1. Controllare l’isolamento termico. Spifferi e finestre non perfettamente sigillate possono far disperdere una grande quantità di calore. Verificare lo stato dell’isolamento – in particolare di porte, infissi e pareti – è il primo passo per evitare sprechi. Un buon isolamento può ridurre la bolletta fino al 25%, garantendo ambienti più caldi e confortevoli.
2. Fare manutenzione all’impianto. Un impianto ben curato consuma meno e dura di più. Pulire periodicamente i termosifoni, eliminare l’aria dai radiatori e far controllare la caldaia da un tecnico qualificato sono azioni fondamentali per mantenere l’efficienza. Anche evitare di coprire i radiatori con tende o mobili favorisce una migliore diffusione del calore in tutta la stanza.
3. Monitorare i consumi. Sapere quanto e dove si consuma è il modo migliore per risparmiare. I ripartitori di calore e le valvole termostatiche consentono di regolare la temperatura stanza per stanza, evitando inutili sprechi. Nei condomìni la contabilizzazione individuale è obbligatoria per legge: secondo QUNDIS, una gestione più consapevole del riscaldamento può ridurre le dispersioni fino al 30%.
4. Sfruttare il calore naturale. Il sole è una fonte di calore gratuita e sempre disponibile. Durante il giorno, lasciare entrare la luce solare aiuta a scaldare naturalmente gli ambienti; la sera, invece, è utile chiudere tapparelle o persiane per trattenere il calore. Un gesto semplice che può fare la differenza sui consumi.
5. Rispettare le regole locali. Non tutti i Comuni hanno le stesse regole: le date di accensione, gli orari e la durata giornaliera del riscaldamento cambiano in base alla zona climatica. Informarsi sulle disposizioni del proprio territorio – e sulle eventuali deroghe per edifici come scuole o ospedali – è importante per evitare sanzioni e contribuire a un uso più responsabile dell’energia.
6. Correggere le cattive abitudini. Piccoli gesti quotidiani possono incidere molto sui consumi. Evitare di asciugare i panni sui termosifoni o di lasciare le finestre aperte per troppo tempo mentre il riscaldamento è acceso aiuta a mantenere costante la temperatura e a risparmiare fino al 20% di energia. Bastano pochi minuti di aerazione al giorno per garantire un buon ricambio d’aria senza disperdere calore.

