Dopo il rafforzamento del Piracy Shield e le sanzioni che hanno colpito migliaia di utenti che hanno fruito di servizi IPTV illegali, il governo starebbe ora valutando l’ipotesi della pubblicazione dei nomi di chi usa il “pezzotto”. Ad affermarlo è stato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, nel corso dell’evento “Sky Up The Edit”, dedicato ai temi dell’inclusione digitale, del rispetto e dei valori sportivi. Ecco che cosa sappiamo.
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Dopo l’operazione che ha portato al sequestro di un database con oltre 2000 nominativi, per molti sono arrivate le sanzioni amministrative. Chi ha riconosciuto la responsabilità ha pagato una multa, ma per altri è arrivata anche una una lettera raccomandata, firmata dal presidente di DAZN, che offriva la possibilità di pagare un importo forfettario di 500 euro per evitare un’ulteriore richiesta di risarcimento danni.
La proposta del ministro Abodi
Ma a quanto pare tutto questo non basta per il ministro Abodi, che durante l’evento ha affermato: «Dobbiamo essere consapevoli che acquistare un biglietto illegale, fare pirateria, significa aiutare economie criminali. Dobbiamo capire che diventiamo complici di questo reato», aggiungendo che la pubblicazione dei nomi di chi compra abbonamenti pirata potrebbe presto diventare realtà.
La nuova linea del governo e delle piattaforme si inserisce in un contesto normativo più ampio presentato proprio dal ministro Abodi con il nome di “decreto Sport”, il quale vuole potenziare i finanziamenti al settore anche correggendo alcune misure del passato, come il “Decreto Dignità” del 2018 che aveva vietato la pubblicità e le sponsorizzazioni legate al gioco d’azzardo. Dopo sei anni, queste restrizioni sono state parzialmente riviste per permettere nuove entrate economiche e sostenere i club italiani, penalizzati da un lungo periodo di calo dei ricavi.

