Le dimissioni risalgono all’agosto scorso, ma nelle ultime ore il Financial Times è tornato su una vicenda che riguarda Sequoia Capital, il più noto fondo di Venture Capital al mondo. Sumaiya Balbale è stata fino all’estate la Coo della società, oltre che uno dei nomi più in vista nel panorama VC. Musulmana e personaggio influente nell’ecosistema, ha lasciato l’incarico dopo cinque anni per via di commenti giudicati «islamofobi» da parte di uno dei partner del fondo, Shaun Maguire, non nuovo a post divisivi sui social.
Sequoia, perché la Coo si è dimessa?
Come ha ricostruito il Financial Times, a spingere l’ormai ex Coo di Sequoia a lasciare l’incarico sono stati diversi post che negli ultimi mesi Maguire ha scritto contro Zohran Mamdani, candidato sindaco socialista e democratico a New York. A 34 anni, è un musulmano nato in Uganda e di origini indiane. I sondaggi lo danno come favorito, nonostante le forti opposizioni da parte del movimento Maga, a partire dal Presidente Donald Trump.
In un post su X di inizio luglio Maguire ha detto che «Mamdani proviene da una cultura che mente su tutto. Mentire è letteralmente una virtù se ciò favorisce il suo programma islamista. L’Occidente imparerà questa lezione a sue spese». Il commento aveva generato divisioni in Silicon Valley, tra chi chiedeva all’interno di Sequoia Capital provvedimenti e chi invece difendeva il diritto al free speech del partner.

Maguire è uno dei partner di maggior successo di Sequoia nonché vicino a Elon Musk, da tempo il principale paladino globale del movimento anti-woke, contro progressisti e partiti di sinistra a livello mondiale. Quando ha annunciato le proprie dimissioni su LinkedIn, dove ha pubblicato un lungo post, l’ex Coo Sumaiya Balbale ha evidentemente preferito non citare le tensioni interne che l’hanno spinta a questa scelta, come ricostruito dal Financial Times.

Ormai da anni parte della Silicon Valley ha sposato la linea Maga come dimostrato plasticamente ai molti Ceo delle Big Tech in prima fila all’insediamento di Trump. Da culla del progressismo e delle politiche inclusive nelle aziende, quell’angolo di California ospita multinazionali e fondi che hanno cambiato rotta su molti temi.

