Si sono rivelate fondate le indiscrezioni che vi avevamo riportato a inizio ottobre circa l’acquisizione operata da Bending Spoons, scaleup italiana nata tra Copenaghen a Milano, della società americana AOL di proprietà di Yahoo. Ma non solo: la scaleup afferma di aver raccolto 710 milioni di dollari in equity, con una valutazione pre-money di 11 miliardi di dollari. Il round è stato guidato da fondi gestiti da T. Rowe Price Investment Management, Inc., con la partecipazione di Baillie Gifford, Cox Enterprises, Durable Capital Partners, Fidelity Management & Research Company, Foxhaven Asset Management e Radcliff, tra gli altri.
Cosa sappiamo sull’acquisto di AOL
L’azienda italiana che di recente ha anche comunicato l’acquisizione di Vimeo per 1,38 miliardi di dollari, non ha rivelato quanto ha sborsato per mettere nel portafogli AOL, uno dei dieci provider di posta elettronica più utilizzati al mondo, con circa 8 milioni di utenti attivi al giorno e 30 milioni al mese, ma si sa che nell’ultimo periodo è stato chiesto un finanziamento da 2,8 miliardi di dollari.

Il finanziamento – spiega la società in una nota – è stato fornito da un pool internazionale di banche, tra cui Banco BPM, BNP Paribas, Crédit Agricole CIB, Goldman Sachs, HSBC, Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan, Mitsubishi UFJ Financial Group, Mizuho, Société Générale, UniCredit e Wells Fargo.
Le acquisizioni di Bending Spoons in giro per il mondo
Negli ultimi anni sono diverse le operazioni che hanno visto Bending Spoons acquisire società tech in giro per il mondo, tra USA ed Europa: tra queste ricordiamo Komoot, Brightcove, WeTransfer, Issuu, StreamYard e la più recente Vimeo. Non sono nemmeno mancate le polemiche: nel caso di Evernote segnaliamo che, a seguito dell’acquisizione, la società aveva poi deciso di operare una massiccia riduzione del personale. Lo stesso si è verificato nel 2024 con WeTransfer.
Per chi volesse conoscere la storia di Luca Ferrari, CEO di Bending Spoons, suggeriamo di recuperare il podcast del nostro speciale Vite Straordinarie.

