Domani, giovedì 23 febbraio, l’app per giocare a Angry Birds sarà cancellata dallo store di Google Play; successivamente sarà rinominata sull’App Store per chi ha sistemi iOS (per la cronaca: si chiamerà Red’s First Flight). La notizia è rilevante nella misura in cui stiamo parlando di uno dei videogiochi mobile che hanno segnato la storia dell’ultimo decennio videoludico. Gli sviluppatori di Rovio, la software house finlandese con sede a Helsinki, sono rimasti sul vago così gli osservatori hanno dato una possibile spiegazione di questa scelta radicale: il successo globale di Angry Birds starebbe guastando i piani dell’azienda (si fa per dire: nel 2022 ha superato i 5 miliardi di download). Il problema è che gli utenti finora hanno scaricato spesso e volentieri soltanto quell’app, magari inconsapevoli degli altri giochi sviluppati dalla società.
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Please read below for an important announcement regarding the availability of Rovio Classics: Angry Birds. pic.twitter.com/a4n4bU5gQJ
— Rovio (@Rovio) February 21, 2023
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The Verge ha commentato la notizia dicendo che tra le ragioni per cui Angry Birds sarà presto tolto dallo store di Google Play e rinominato su quello di Apple ci sarebbe il fatto che Rovio vorrebbe condurre i gamer verso altri free to play grazie ai quali la software house guadagna attraverso microtransazioni. Il titolo inoltre starebbe colpendo la redditività di Angry Birds 2 e delle nuove versioni dell’IP.
Angry Birds: una lezione per startupper
La storia del videogioco su un gruppo di uccellini arrabbiati rimanda a una startup, fondata da tre studenti dell’Università di Helsinki. Le vicende di questa software house vengono spesso citate per spiegare a Founder e Ceo all’inizio della propria avventura imprenditoriale che fallire è quasi sempre parte del percorso che può condurre verso il successo. Prendete Angry Birds: il titolo rilasciato nel dicembre del 2009 non è stata affatto l’opera prima di Rovio. Erano invece al loro 52esimo esperimento, a un passo dalla chiusura definitiva.
