Da non crederci. Oggi – ossia tra settantacinque anni – l’identità è un riflesso computazionale. Non è più anagrafica, ma narrativa. Una traiettoria che il sistema aggiorna in base alla tua coerenza. Cambi abitudini? Cambia il profilo. Ti esponi pubblicamente? Si rimappa il tuo raggio d’azione. Diventi genitore? Si riscrive la tua priorità sociale. Ecco le cartoline che ci vengono recapitate dal 2100 abitato da Fabio Lalli
Autore: Fabio Lalli
Nel mondo iperconnesso del 2100, la spiritualità non è sparita. Ha solo cambiato forma. È diventata computazione. Ricordo. Simulazione. E forse, proprio per questo, è ancora più potente. Nuove pagine di un diario che ci arriva direttamente dal futuro firmate da Mirko Lalli
Nel futuro non si memorizza, si assorbe. Non si interroga, si vibra. L’educazione non è più trasmissione di nozioni ma la piena sintonia tra tempo, mente e desiderio. Nuove cartoline recapitate da quel 2100 abitato e indagato da Fabio Lalli
Nel futuro non ci si incontra per aggiornarsi. Non si coltivano relazioni solo per scambiare informazioni. L’amicizia è diventata un luogo più essenziale, meno performativo. E il dialogo una forma di ascolto condiviso. Nuove pagine di un diario che ci arriva direttamente da quel 2100 abitato da Fabio Lalli
La generazione invisibile è cresciuta senza piattaforme, senza finestre luminose, senza tap o swipe. L’informazione non si guarda. Si abita. Nuove pagine di un diario che ci arriva direttamente dal futuro, da quel 2100 abitato da Fabio Lalli
Nuova cartolina dal futuro, che in realtà per lui è il presente: ce la manda ancora una volta Fabio Lalli per informarci che nel 2100 l’umanità non ha del tutto ha smesso di lavorare. Ha solo smesso di farlo per vivere. Tra settantacinque anni il tempo non è più merce di scambio. È materia prima. E il lavoro diventa un modo per avere voce, non per avere valore
Per secoli, la domanda «perché?» ha costruito il mondo. L’hanno pronunciata i bambini sotto le coperte, gli scienziati nei laboratori, i filosofi nelle piazze. Era il motore invisibile della conoscenza. Poi è successo qualcosa. Perché la voce algoritmica rispondeva. Ma nel 2100 non c’è più bisogno di chiedere. Perché l’AI completa il pensiero
