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Il finanziamento di Invitalia ha sostenuto l’acquisto di alcuni macchinari all’avanguardia per lo studio del genoma umano. Intervista ad Andrea Riposati, Ceo di Dante Labs, sulla finanza agevolata
Dante Labs è una startup innovativa aquilana, leader mondiale nel settore della sequenziazione completa del DNA e nei test genetici specifici, per consentire la diagnosi di malattie genetiche rare, e conoscere la predisposizione al cancro o a specifiche malattie cardiovascolari. Il laboratorio è in Abruzzo e può effettuare il sequenziamento completo del genoma di un essere umano in appena 2 giorni, a cifre decisamente accessibili. È stata fondata da Andrea Riposati e Mattia Capulli, e grazie a Smart&Start Italia sono stati acquistati macchinari all’avanguardia, in una fase importante di sviluppo del loro progetto imprenditoriale. Ne abbiamo parlato con Andrea Riposati, Ceo di Dante Labs.
Andrea, in che modo Smart&Start Italia vi ha aiutati a conseguire i vostri risultati?
“Smart&Start è stato molto importante dal punto di vista finanziario, in una fase iniziale di sviluppo del nostro progetto, ma non solo; ottenere un finanziamento da parte di un ente pubblico come Invitalia, ci ha resi ancora più credibili e solidi di fronte al mercato. C’è un ritorno di visibilità, utilizzabile come leva di marketing”.
Come avete utilizzato il finanziamento?
“Grazie a Smart&Start abbiamo finanziato il nostro progetto con 350mila euro, acquistando macchinari all’avanguardia e l’infrastruttura informatica, installati all’interno del nostro centro di sequenziamento del genoma umano all’Aquila, uno dei più grandi d’Europa. Nel 2018, quando abbiamo inoltrato domanda per ottenere Smart&Start, avevamo meno di 2 milioni di ricavi; nel 2021 siamo arrivati a 50 milioni di euro di ricavi e Smart&Start è stato il primo passo per crescere e fare investimenti importanti”.
Come lo avete trovato? Come avviene la procedura di selezione dei bandi?
“Ne avevo sentito parlare e poi sul sito di Invitalia ho trovato tutte le informazioni. Ma in Italia non è semplice trovare i bandi e capire se sono quelli adatti. In rete non c’è un hub unico che aggreghi tutte le varie proposte di finanziamento e informazioni necessarie”.
Andrea Riposati, Ceo di Dante Labs.
Come si è sviluppata la procedura per accedere al finanziamento?
“Sia la domanda per il finanziamento, che la rendicontazione dei pagamenti, sono state procedure rapide e abbastanza semplici. Inoltre, abbiamo trovato grande disponibilità da parte dei funzionari di Invitalia”.
I tempi per ottenere il finanziamento?
“Dopo la rendicontazione, sono bastati appena due mesi per ottenere i fondi; in alcuni casi meno di 30 giorni. Un prestito in banca potrebbe comportare tempi più lunghi. Anche per questa celerità nell’erogazione, penso che Smart&Start sia ottimo per consentire a una startup di partire e iniziare a progettare il futuro”.
Avete incontrato difficoltà particolari?
“I bandi europei sono solitamente molto più complessi. All’epoca eravamo un po’ sprovveduti di conoscenze, sapevamo a malapena cosa fosse una firma digitale. Abbiamo studiato, ci siamo applicati, ma sono tutte difficoltà che si superano per imprenditori determinati che vogliono accedere a un finanziamento strategico”.
Cosa vi ha fatto pensare che la finanza agevolata (e nello specifico Smart&Start) potesse essere un passo importante della vostra strategia di fundraising e di sviluppo?
“Inizialmente è stato un tentativo, ci abbiamo provato ed è andato a buon fine. Tra le startup si parla troppo poco di finanza agevolata, ma andrebbe valutata con più interesse, perché offre un vantaggio competitivo rispetto ad altri paesi nei quali non ci sono strumenti di questo tipo. Invece in Italia si tende a dedicare molta più attenzione ai round di finanziamento in equity”.
Se dovessi dare dei suggerimenti pratici a chi sta valutando la partecipazione al bando, cosa consiglieresti di fare (o di non fare), per massimizzare la possibilità?
“Ogni imprenditore deve fare le sue valutazioni sulle effettive necessità dell’impresa, sul mix di investimenti necessari e sulla fase che sta attraversando. In generale posso confermare che Smart&Start è un’opzione molto valida, che può attivare delle esternalità positive. Quando si diventa solidi e credibili anche grazie a finanziamenti come questi, poi è più facile chiudere dei round con business angels e operazioni di crowdfunding. Ma bisogna leggere bene la documentazione, studiarla, pianificare l’attività, capire come raccontare la propria storia. La richiesta di finanziamento non è un’attività che si può fare a tempo perso, va gestita come un progetto vero e proprio, una pipeline dedicata. Chi non ha background economico, chieda aiuto al commercialista, mantenendo però l’ownership del progetto internamente. Il founder deve essere la persona che illustra e spiega il progetto, avendone il completo controllo”.
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