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Il finanziamento di Invitalia comporta tempi di approvazione fino a 60 giorni e non copre tutte le spese. Suggerimenti per non restare a corto di cassa, sapendo quali sono i costi a carico dell’impresa.
I vantaggi di Smart&Start Italia possono imprimere una svolta nel percorso di crescita di una startup, finanziando 3 tipologie di piani di impresa con spese comprese tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro. Progetti imprenditoriali caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo; piani mirati allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things; progetti finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata. Ogni forma di finanziamento, infatti, prevede una forte assunzione di responsabilità, scelte razionali e gestione ordinata dei conti. Vediamo le spese a carico degli imprenditori e alcune semplici indicazioni per non rimanere a corto di cassa.
Spese anticipate, in attesa dell’esito della domanda
Le startup innovative possono accedere a un mutuo agevolato, ossia un finanziamento senza richiesta di garanzie e senza interessi, della durata massima di 10 anni, di valore pari all’80% delle spese ammissibili. Di conseguenza il restante 20% dovrà essere assicurato dall’impresa che ne ha fatto richiesta; bisogna prestare molta attenzione alla gestione della liquidità disponibile, con oculatezza e pianificazione scrupolosa delle spese.
È bene sapere che la startup che inoltra domanda per ottenere Smart&Start deve anticipare tutte le spese necessarie alla realizzazione del progetto, e le tempistiche di valutazione della domanda da parte dei funzionari di Invitalia, potrebbero protrarsi oltre i 60 giorni indicati nel bando. Se l’intenzione è avviare subito il piano, quindi, la startup deve sostenere i costi con il rischio concreto che poi non siano effettivamente approvati e coperti dal finanziamento. Si tratta di un aspetto fondamentale da non sottovalutare, che comporta alcuni accorgimenti inerenti l’IVA e i costi non ammissibili.
IVA e costi non ammissibili
L’IVA non è mai ammessa nei costi agevolabili da Smart&Start, la percentuale di contributo verrà calcolata solo sull’imponibile degli importi previsti. L’IVA rimarrà totalmente a carico della startup, e rappresenta quindi un costo aggiuntivo del progetto, non coperto da Invitalia.
Per quanto riguarda, invece, i costi necessari, ma non ammissibili, il bando Smart&Start Italia prevede una precisa indicazione delle spese effettivamente ammissibili, che devono essere strettamente inerenti alla realizzazione degli obiettivi concordati. Sono escluse una serie di spese che per la startup potrebbero essere necessarie per assicurare la preparazione del prodotto/servizio al mercato.
Un esempio? Le spese di manutenzione e sicurezza di una piattaforma, oppure i costi del personale addetto al marketing o all’amministrazione. Tutti soldi che un imprenditore deve inserire nel budget, sapendo che il finanziamento non prevede questo tipo di supporto. Dopo l’ammissione del progetto e il perfezionamento delle pratiche, il contributo di Smart&Start viene versato all’impresa in diverse tranche, corrispondenti alla presentazione degli Stati di Avanzamento dei Lavori (SAL), cioè la dimostrazione delle spese sostenute e dei risultati ottenuti.
In definitiva per l’avvio del piano dovrete avere la capacità finanziaria di sostenere l’IVA e la percentuale dello stesso piano non coperta dal finanziamento, i costi aggiuntivi che non rappresentano spese ammissibili e tutti i costi da sostenere in anticipo, almeno fino alla prima erogazione da parte di Invitalia. Fate bene i conti, senza lanciarvi in imprese spericolate.
La gestione degli imprevisti
Nel business plan che viene richiesto per ottenere Smart&Start si delinea un piano di attività dettagliato, che poi la startup è tenuta a rispettare il più fedelmente possibile. Tuttavia, nella vita spesso si presentano variabili non prevedibili e temutissimi imprevisti. La pandemia è solo l’esempio più eclatante, ma la vita di un’impresa è costellata di cambiamenti, e nuovi problemi. Cosa fare, quindi, se intervengono delle novità così profonde da imporre un ripensamento delle attività?
Il regolamento di Smart&Start consente ai beneficiari del finanziamento di poter operare delle rimodulazioni ai piani di attività, qualora le contingenze le rendessero necessarie. Ma le modifiche vengono accettate solo se non comportano uno scostamento tale da mettere a rischio la fattibilità del progetto presentato. Le variazioni delle attività e del budget devono essere ben giustificate, e sono valutate da Invitalia in relazione a ciò che permette al progetto di raggiungere gli obiettivi prefissati.
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