«La web tax, così come concepita nella Legge di Bilancio 2025, rischia di essere un clamoroso autogol per l’economia digitale italiana. Pensata per tassare i ricavi prodotti dalle Big Tech nel nostro Paese, questa misura finisce invece per colpire indiscriminatamente startup e PMI innovative, le vere protagoniste della crescita e dell’occupazione in Italia». Anche Cristina Angelillo, presidente di InnovUp, interviene con questa dichiarazione a StartupItalia per commentare il caso della digital services tax al 3% che, stando alla bozza della manovra in discussione in Parlamento, rischia di venire estesa a tutte le aziende, startup comprese.
«La web tax nella sua attuale formulazione – prosegue Angelillo – non solo colpisce i ricavi delle piccole realtà che già hanno margini ridotti o in perdita, ma innesca anche un aumento dei prezzi a cascata e crea uno svantaggio competitivo per le imprese italiane rispetto ai competitor internazionali. Le nostre startup partiranno con il 3% di risorse in meno».
Sul magazine stiamo ospitando numerosi pareri di esperti, imprenditori e investitori, delusi dalle novità della manovra 2025 che, se approvata senza modifiche, impatterebbero sull’ecosistema. Dalla web tax alla tassa sulle criptovalute. «Come InnovUp – conclude la presidente – chiediamo al Governo di rivedere urgentemente questa tassa iniqua e di adottare una fiscalità più equa e sostenibile – introducendo meccanismi di progressività – per l’intero ecosistema digitale, che premi l’innovazione e non la soffochi».