Era il 23 aprile quando l’Antitrust da Bruxelles comunicò ad Apple la maxi sanzione da 500 milioni di euro per aver violato il suo obbligo anti-steering (ovvero avere informato i clienti su offerte alternative esterne all’App Store), ai sensi del Digital Markets Act. Quello stesso giorno anche Meta ricevette una maxi sanzione ma più bassa, da 200 milioni di euro, per aver violato l’obbligo di offrire ai consumatori la possibilità di scegliere un servizio che utilizzi meno dati personali. Oggi Apple ha annunciato di aver presentato ricorso presso il Tribunale Ue.
Il ricorso da parte di Apple
Il gigante di Cupertino ritiene che la decisione Ue, che prevede una multa ‘senza precedenti’, vada ‘ben oltre quanto previsto dalla legge: la Commissione sta imponendo condizioni commerciali che creano confusione per gli sviluppatori e sono dannose per gli utenti”. La multa è stata di mezzo miliardo di euro per clausole abusive sull’App Store a danno dei fornitori di app e dei loro clienti. In particolare, l’Antitrust UE ha accusato Apple di non aver rispettato la clausola anti-steering che stabilisce che gli sviluppatori di app che distribuiscono le proprie app tramite l’app store di Apple debbano informare gratuitamente i clienti di offerte alternative esterne allo store stesso, indirizzandoli verso tali offerte e consentendogli di effettuare acquisti. Ma Apple è anche oggetto delle prime sanzioni imposte ai sensi del nuovo regolamento europeo sui mercati digitali, entrato in vigore lo scorso anno, per porre fine agli abusi di posizione dominante da parte dei giganti della tecnologia.