Pagano prima le pubbliche amministrazioni o gli enti privati? E dopo quanto tempo dal termine della prestazione effettuata? Assifact, l’Associazione Italiana per il factoring, attraverso un’indagine condotta su un campione che ha compreso la gran parte dei propri associati, ha elaborato una stima complessiva dei tempi di pagamento da parte di istituti privati e amministrazioni pubbliche. Scopriamo che cosa è emerso.
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I risultati dell’indagine Assifact
Dal sondaggio condotto da Assifact sui crediti commerciali ceduti nel 2023 emerge che i tempi di pagamento si sono accorciati: per gli enti pubblici nel 2023 sono stati di 12 giorni in meno, anche se la media resta superiore ai 4 mesi. Il tempo medio totale di pagamento è, infatti, pari a 84,27 giorni e la pubblica amministrazione è scesa a 143,44 giorni. Invece, si sono allungati leggermente i tempi per i privati: quasi un giorno in più. Il dato registrato a dicembre 2023, pari a 79,26 giorni, è il più alto del post-Covid. Secondo Assifact, i problemi dei pagamenti commerciali non si esauriscono nei ritardi, ma sono il riflesso anche di processi, comportamenti e relazioni con i fornitori. Nel 2023, il lieve incremento dei tempi di pagamento è stato, però, accompagnato e controbilanciato da un miglioramento degli indicatori di qualità dei comportamenti dei debitori nelle transazioni commerciali. Dall’indagine è emerso che nel B2B è migliorata la disponibilità da parte dei debitori a includere nei contratti di fornitura gli interessi di mora e il risarcimento per i costi di recupero in caso di ritardato pagamento oltre all’inclinazione a riconoscere le cessioni di credito, così come una maggiore trasparenza e disponibilità nella comunicazione.