«Il ban unilaterale e totale punirebbe i comuni cittadini russi che stanno sopportando una destabilizzazione storica della valuta a causa dell’aggressione del loro governo contro un vicino democratico». Con questa dichiarazione Coinbase, tra gli exchange di criptovalute (le borse online dove si possono comprare e vendere Bitcoin e altcoin), ha comunicato che non intende accogliere l’appello del governo di Kiev. Da giorni è in corso una stretta economica e finanziaria contro Mosca e, tra le varie cose, il governo del presidente ucraino Zelenskyy ha chiesto anche agli exchange di fare la propria parte, chiudendo di fatto gli accessi e l’utilizzo della piattaforma agli utenti russi, come forma di protesta a seguito dell’invasione avviata il 24 febbraio scorso. Coinbase, da quanto si legge online, non è l’unica realtà crypto ad aver preso misure in questo senso.
Su Decrypt è stato pubblicato un articolo che passa in rassegna l’atteggiamento dei principali exchange al mondo in questo drammatico momento storico. Binance, altra borsa crypto, ha riferito quanto segue: «Le criptovalute sono destinate a fornire una maggiore libertà finanziaria alle persone in tutto il mondo. Decidere unilateralmente di vietare l’accesso delle persone alle loro criptovalute andrebbe contro il motivo per cui le criptovalute esistono». Da giorni le donazioni in crypto stanno raggiungendo la causa di Kiev come vi abbiamo raccontato. La già citata Coinbase non è attiva in Russia, ma l’azienda quotata in Borsa ha deciso di non proibire le transazioni con indirizzi russi.
Dall’inizio dell’invasione, sappiamo che in Russia molti cittadini stanno protestando contro la guerra scelta da Putin. Nel frattempo, a causa del dibattito su Swift e sulla proposta di bandire Mosca dalla rete al centro dello scambio delle transazioni finanziarie a livello mondiale, i russi assistono al crollo del rublo. Online sono disponibili video di code ai bancomat. Anche Jesse Powell, Ceo di Kraken, è della stessa idea di molti altri suoi colleghi crypto. Questo un suo tweet: «Capisco la logica di questa richiesta ma, nonostante il mio profondo rispetto per il popolo ucraino, Kraken non può congelare i conti dei nostri clienti russi senza un requisito legale per farlo».