La benzina senza piombo è arrivata, al self service, a costare 1,8 euro/litro (+7 millesimi sulla precedente rilevazione), il diesel, invece, costa 1,703 euro/litro (+8). Al servito, la benzina tocca 1,939 euro/litro (+6), il gasolio a 1,842 euro/litro (+7), il Gpl 0,737 euro/litro (invariato), il metano 1,465 euro/kg (+6) e il Gnl 1,442 euro/kg (+6). Ma a che cosa è da addebitarsi questo rincaro dei prezzi?
Le ragioni dei rincari
Secondo quanto si legge su Quattroruote, a influire sono due specifici fattori: l’aumento delle quotazioni dei prodotti raffinati, su cui incidono anche le speculazioni degli operatori sulle prospettive dei mercati energetici, e i maggiori costi applicati a rivenditori e gestori per la quota d’obbligo di miscelazione annuale dei biocarburanti. La combinazione di questi due fattori si sta riversando sui prezzi alla pompa. Secondo le ultime rilevazioni di Staffetta Quotidiana, la verde è tornata ai livelli di inizio settembre 2024 e il gasolio a quelli di fine agosto. E lungo le autostrade i prezzi toccano livelli record, con la verde a 1,898 euro/litro (2,159 al servito), il gasolio a 1,808 euro/litro (2,074), il Gpl a 0,869 euro/litro, il metano a 1,529 euro/kg e il Gnl a 1,576 euro/kg. Il Codacons ha lanciato un allarme proprio sui prezzi del servito, parlando di alcuni distributori già oltre quota 2,30 euro al litro per la benzina e punte di 2,40 euro sull’A1.