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La scelta di Binance, il più grande exchange di criptovalute, non è stata casuale. Da una parte conta senz’altro il fatto che la Francia e Parigi rappresentano ambienti favorevoli per chi fa innovazione: a inizio anno il presidente Emmanuel Macron, riconfermato di recente per un secondo mandato, ha festeggiato il 25esimo unicorno d’Oltralpe. Dall’altra, però, occorreva un via libera ufficiale per poter operare, visti i precedenti burrascosi con i regolatori in giro per il mondo. Nelle scorse ore, infatti, Binance ha ricevuto il semaforo verde dall’Autorité des marchés financiers. Il Ceo, Changpeng Zhao, ha festeggiato il traguardo su Twitter, elencando i recenti successi della Borsa crypto.

Binance e i regolatori

Nell’ecosistema delle criptovalute Binance è da sempre uno degli attori più attivi. Coinbase è stato il primo exchange a quotarsi in Borsa, a Wall Street, e non è detto che Binance non voglia seguire il medesimo percorso. Fondata nel 2017, ha avuto frequenti problemi e scontri con le autorità che regolano il mercato: il Wall Street Journal ha citato il caso del Giappone, che nel 2018 ha stoppato le attività della società; lo stesso è capitato anche a Singapore nel 2021.

Il fatto che un paese stoppi le attività di un exchange può comportare non soltanto rischi per l’attività della società stessa. In quei casi sono pure gli investitori, i risparmiatori, i trader che utilizzano la piattaforma a non poter più accedere al proprio wallet online (ecco perché gli esperti suggeriscono di tenere le proprie crypto in un hardware wallet).

Con il via da parte dei regolatori in Francia, questo rischio sembra dunque scongiurato. «Una regolamentazione efficace è essenziale per l’adozione mainstream delle criptovalute – ha commentato il Ceo di Binance nel comunicato stampa diramato -. I regolamenti francesi DASP e AML/CFT mettono in atto rigorosi requisiti antiriciclaggio […]. Siamo grati all’AMF e all’ACPR, che hanno dimostrato un impegno per l’innovazione».

L’incontro Zhao-Macron

Un riconoscimento ufficiale da parte di un paese del G7 potrebbe senz’altro rappresentare un precedente importante per l’adozione di massa delle criptovalute, settore cresciuto soprattutto dal 2020 in avanti. Con 5mila dipendenti nel mondo, Binance punta ora a rafforzare la propria presenza a Parigi, dove al momento conta 50 dipendenti (diventeranno 250). Nel novembre 2021 pare ci sia stato un breve incontro tra Zhao e Macron all’Eliseo, durante il quale il presidente avrebbe fatto sapere al Ceo di Binance i propri obiettivi per rendere la Francia un paese sempre più attrattivo per il mondo startup e tecnologico.

E in Italia?

Per quanto riguarda l’Italia, la situazione sembra all’opposto rispetto alla Francia. Nell’estate 2021 la Consob si è espressa proprio in merito a Binance con queste parole: “La Consob – si legge – avverte i risparmiatori che le Società del “Gruppo Binance” non sono autorizzate a prestare servizi e attività di investimento in Italia, nemmeno tramite il sito www.binance.com le cui sezioni denominate “derivatives” e “Stock Token”, relative a strumenti correlati a criptoattività, sono risultate in precedenza redatte anche in lingua italiana. Si richiama, quindi, l’attenzione del pubblico su tale circostanza e si invitano, più in generale, i risparmiatori a usare la massima diligenza al fine di effettuare in piena consapevolezza le scelte di investimento verificando preventivamente che i siti internet mediante i quali si effettua l’investimento siano riconducibili a soggetti autorizzati”