Che cosa cambia dopo il via libera al decreto attuativo per l’esonero contributivo nelle assunzioni degli under 35 mai occupati a tempo indeterminato che già era previsto nel decreto coesione?
Leggi anche: Come vanno i conti di Lufthansa, la compagnia che ha preso a bordo l’ex startup Ita Airways?
Bonus under35, come funziona?
Il bonus riconosce ai datori di lavoro privati che assumono personale non dirigenziale a tempo indeterminato o trasformano il contratto di lavoro a tempo determinato in un contratto stabile, fino a 24 mesi di esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di 500 euro al mese per ciascun lavoratore.
Questo tetto viene incrementato a 650 euro al mese nel caso in cui l’assunzione sia effettuata presso una sede o unità produttiva nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. L’esonero spetta ai datori di lavoro che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non hanno proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o a licenziamenti collettivi. Il bonus non è cumulabile con altri esoneri contributivi, ma è compatibile con la maxi-deduzione per nuove assunzioni introdotta dalla riforma dell’Irpef (art. 4 del D.Lgs. n. 216/2023) e prorogata fino al 2027.
I fondi stanziati
In termini numerici, sono stati stanziati 1,429 miliardi di euro a valere sul Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027. L’efficacia delle misure era subordinata, ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, all’autorizzazione della Commissione europea, così come previsto dall’articolo 22, comma 11 del decreto Coesione. Il via libera da parte della Commissione è stato comunicato lo scorso 31 gennaio. Il decreto passa ora al vaglio dei competenti organi di controllo.