Il ministro Urso sul suo profilo twitter: “Spesso le aziende attendono troppo tempo per le risposte. Basta ritardi e incertezze. Nascerà così il difensore civico delle imprese”.
Un difensore civico per eliminare la burocrazia. Sarà il primo atto del ministro delle Imprese e il Made in Italy (ex ministero dello sviluppo economico), Adolfo Urso. Creare un ufficio a difesa dell’ecosistema imprenditoriale, e che si occuperà di eliminare la burocrazia che rallenta gli investimenti delle aziende italiane. “Perché l’incertezza nel fare un investimento dipende anche dal troppo tempo che ci vuole per avere una risposta. Spesso le aziende attendono troppo tempo. Basta ritardi e incertezze”. E annuncia: “Presenteremo a breve una norma che consente di avocare al Ministero delle Imprese e del Made in Italy i processi autorizzativi non esplicati in tempo: nascerà così il difensore civico delle imprese”. Ha così postato il ministro sulla sua pagina twitter ieri, riprendendo una sua intervista di lunedì 31 ottobre a ReStart, rubrica del Tg2.
Il soggetto sarà l’impresa
Quello di limitare l’intervento dello Stato sulle aziende, è uno dei punti della nuova denominazione data al neonato ministero delle Imprese e il Made in Italy, che è ben più di un nome, è una nuova mission. Al centro non ci sarà più l’oggetto cioè il contesto sociale e lo sviluppo, ma il soggetto, che è l’impresa, che avvia e gestisce un’attività, l’imprenditore e i lavoratori e dipendenti.
“Aiuteremo chi produce ricchezza eliminando ogni intoppo. Ove le amministrazioni competenti per la loro parte non dovessero assolvere in tempo breve alle richieste delle imprese, sarà il dicastero dedicato a imprese e Made in Italy che avrà il potere di avocare a se’ questi processi autorizzativi, per dire finalmente alle aziende. In un tempo congruo, sì o no. Perché l’incertezza nel fare un investimento dipende anche dal troppo tempo che ci vuole per avere una risposta”.
Quindi, aggiunge, “daremo attuazione compiuta all’art. 30 del decreto aiuti che consente al ministero o al governo di avocare a sé procedure non esplicate da altre istituzioni. Cioè se le amministrazioni locali non danno risposte in tempi celeri interverremo noi. Saremo il difensore civico delle imprese”. Che è poi il nome di un ufficio che creerà all’interno del ministero che oggi rappresenta con l’obiettivo unico di sburocratizzare per incentivare le imprese verso lo sviluppo tecnologico, e riattivare i meccanismi di crescita del Sistema Paese.
Chi è Adolfo Urso, il nuovo ministro delle Imprese e il Made in Italy (ex MISE)
Nato a Padova nel 1957, presidente della Fondazione Farefuturo e senatore per Fratelli d’Italia dal 2018, è stato già deputato alla Camera dal 1994 al 2013, per un totale di 5 legislature. Dal giugno 2021 è presidente del Copasir, il comitato parlamentare di controllo dei Servizi segreti. Già ai tempi della militanza di An si era fatto conoscere come un moderato e fu tra i primi promotori della svolta di Fiuggi. Viceministro al Commercio nel terzo governo Berlusconi, nel 2008 un altro passo al centro, co-fondatore del Popolo delle Libertà, prima di tornare a casa cinque anni dopo. In mezzo due anni di pausa, dal 2011 al 2013, a fare l’imprenditore con Italy World Services, società che fornisce consulenza e assistenza per le imprese italiane all’estero. Il ministro è anche presidente della fondazione Farefuturo che, si legge sul sito, “promuove la cultura e i valori della Nazione, rifuggendo dal dilagante ‘presentismo’, nella convinzione che occorra il massimo impegno per disegnare il futuro dell’Italia nel contesto di una Europa delle Patrie”. Padre di tre figli, è sposato con Olga, ucraina di Lugansk, città dell’Ucraina, autoproclamata Repubblica filorussa.