Mentre Samsung si preparano al lancio del nuovo Galaxy S6 che promette di dar battaglia anche sul terreno dei pagamenti con il servizio Samsung Pay (ne abbiamo parlato qui), Apple pensa al contrattacco sul mercato asiatico e in particolare alla Cina, dove nuove regole del governo impongono a chi vende prodotti e servizi alle banche di far ispezionare il codice sorgente e porte backdoor nei dispositivi. Apple accoglierà le richieste per poter lanciare Apple Pay?
Da tempo è attivo nel paese un forte protezionismo che oppone barriere a servizi, software e hardware che provengono dall’estero ma le regole introdotte sono ancora più stringenti. D’ora in poi le aziende tecnologiche che vendono dispositivi e programmi alle banche dovranno accettare di fare ispezionare il codice sorgente dei sistemi operativi e delle varie applicazioni. Attraverso questa ispezione entro il 2019 tutte le istituzioni finanziarie saranno “rese controllabili” (si legge nella nota del governo, ma non è meglio specificato cosa s’intende per controllo).
Nonostante Apple abbia sempre assicurato di non raccogliere in alcun modo i dati sulle transazioni dei propri utenti Apple Pay, tale rassicurazione di Cupertino non abbia convinto i cinesi. Ecco perché Tim Cook potrebbe piegarsi alla richiesta di ispezione del codice di iOs. Inoltre, come ha riportato Reuters, sarà interessante osservare invece come la multinazionale affronterà le richieste di inserire porte e backdoor nei propri sistemi in Cina, pratica da sempre esclusa con forza da Cupertino quando richiesto dalla Nsa o dalle altre agenzie di sicurezza americane.
Negli Stati Uniti Apple Pay sembra aver già raggiunto gli obiettivi di diffusione annunciati. Il sistema ormai supporta le carte di credito di 750 banche e istituti finanziari, coprendo così il 90% delle carte di credito. Nel corso della conferenza stampa dedicata all’ultimo trimestre fiscale Tim Cook ha dichiarato che ormai i due terzi dei pagamenti contactless avvengono con Apple Pay che tradotto in percentuale significa il 66% di tutti i pagamenti con le carte di credito di tipo contactless presenti negli States. Il Ceo della Mela Tim Cook è sicuro che il 2015 sarà l’anno di Apple Pay, con la sua diffusione anche negli altri paesi. E tra questi la priorità resta la Cina tanto che indiscrezioni mesi fa avevano portato a credere imminente un accordo tra la società di Cupertino e Alibaba Group, mediante il suo sistema di pagamenti Alipay, che già vanta partnership con 200 società creditizie cinesi. La cosa potrebbe traghettare Apple Pay in Cina con una velocità incredibile, permettendo ad Apple di evitare una lunga e costosa trafila burocratica e commerciale per penetrare il mercato cinese.