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Lo scorso febbraio, con il terremoto MtGox, sembrava giunto al capolinea, quantomeno in termini di credibilità. In giugno, poi, c’è stata la minaccia del gruppo di minatori Ghash.io, vicino alla conquista del controllo più della metà dell’intera potenza di calcolo. Bitcoin oggi sembra essere uscito rafforzato da queste criticità e la sua influenza aumenta di giorno in giorno diventando sempre più alla portata all’utente medio. Il recente sbarco di Coinbase (cambiavalute e piattaforma di pagamento) in Europa, Italia compresa, è un ulteriore passo in questa direzione: sarà molto più semplice per i consumatori entrare in possesso di criptovaluta grazie al collegamento del suo servizio di portafogli bitcoin al sistema dei pagamenti in euro.

Gli utenti potranno ricevere e inviare denaro da un account bitcoin più facilmente all’interno di 13 paesi in Europa. Inoltre l’ingresso di Coinbase dovrebbe rendere l’utilizzo dei bitcoin più semplice anche agli esercenti, aumentando così notevolmente la diffusione di questo strumento di pagamento. L’azienda di San Francisco da un lato dunque un servizio di wallet ai consumatori, cioè un conto bitcoin, così come fa Blockchain; dall’altro fornisce servizi per gli esercenti che accettano pagamenti in bitcoin, come fa BitPay. Lato consumatore l’azienda ha già registrati 1,6 milioni di portafogli mentre sono 36mila gli account di commercianti che grazie a Coinbase possono ricevere pagamenti che vengono cambiati in euro in tempo reale. L’Europa è rimasta indietro nell’adozione della moneta elettronica e decentralizzata rispetto agli Stati Uniti ma è considerata un mercato decisamente interessante. Tramite BitPay, piattaforma concorrente di Coinbase e sbarcata qualche tempo prima nel Vecchio Continente,  sono stati processati solo in Europa di 28 milioni di euro in pagamenti bitcoin solo nell’ultimo anno; nel 2013 erano stati 1,4 milioni.

Queste cifre sono destinate a beneficiare, al rialzo, di un’altra novità degli ultimi giorni: l’apertura ufficiale del colosso dei pagamenti digitali PayPal alla criptovaluta. Il tutto si è realizzato tramite la startup Braintree, acquistata lo scorso anno dal gruppo di proprietà di eBay per permettere agli sviluppatori di integrare facilmente i pagamenti tramite Paypal nelle loro app e nei loro siti. E proprio Braintree ha iniziato a supportare pagamenti in bitcoin siglando una partnership con la sopracitata Coinbase.

Presto quindi potremo pagare in bitcoin una corsa su Uber o una casa su Airbnb, piattaforme contrattualmente legate a Paypal. Soprattutto l’apertura di PayPal, come riportato dal Financial Times, aumenterà notevolmente la fiducia verso la moneta che ancora molti percepiscono come inaffidabile o addirittura “pericolosa”. Ma se da un lato è vero che i bitcoin sono sempre più nel mirino dei cybercriminali (con gli attacchi alla moneta virtuale triplicati nell’ultimo anno) dall’altro è vero che nonostante aumentano i negozi online e nel mondo fisico dove la moneta del web è accettata. Anche Expedia, tra i principali portali per la prenotazione di viaggi online, ha aperto alla criptomoneta per i pagamenti di hotel. La strada per l’affermazione è ancora lunga, ma la velocità con cui la si sta compiendo non accenna a diminuire.