Nuovo investimento per la società che connette marchi e influencer, fondata a Napoli nel 2013, in grado di connettere i brand ai content creator
Dopo il round da 7,8 milioni chiuso a dicembre 2018, nuovo aumento di capitale da 2 milioni per Buzzoole, piattaforma di influencer marketing in grado di connettere i brand ai content creator attraverso l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale: in pratica connette marchi e influencer per ottimizzare la promozione sui social network. L’aumento di capitale è stato sottoscritto da StarTIP (gruppo Tamburi Investment Partners), Vertis SGR, Digital Magics, dai founder Fabrizio Perrone (CEO) e Gennaro Varriale (insieme nella foto) e da alcuni dipendenti. “Oggi – ha spiegato Varriale – l’influencer marketing è un’attività complessa, fatta di diverse fasi, che viene svolta manualmente da agenzie e aziende. Il nostro obiettivo è di mettere a disposizione una piattaforma end to end per automatizzare tutte le fasi del workflow: dalla discovery degli influencer, alla gestione delle campagne e al pagamento degli stessi. Inoltre offriremo la possibilità di avere analisi previsionali sulle performance dei creator e l’andamento delle campagne, in modo da rendere più efficaci gli investimenti in Influencer Marketing”.
Nuove soluzioni enterprise. L’aumento di capitale contribuirà a dare impulso allo sviluppo tecnologico di nuove soluzioni legate all’impresa, come il recente lancio del tool Discovery, la soluzione dedicata ad aziende che gestiscono direttamente le proprie campagne in house, parte di una più articolata soluzione tecnologica in modalità SaaS di imminente rilascio sul mercato.
Più Influencer Marketing nei piani delle aziende. “Il mercato – ha spiegato Fabrizio Perrone – ha di recente assistito ad una evidente crescita dello spending di Influencer Marketing nei piani di comunicazione di quelle realtà aziendali con esigenze specifiche e sicuramente più elaborate. Tali organizzazioni che si sono strutturate per gestire internamente le attività di Influencer Marketing, ci chiedono sempre più frequentemente una soluzione fondata su una tecnologia solida ed integrata. Accogliamo quindi con entusiasmo – ha aggiunto Perrone – questo nuovo aumento di capitale che rinnova la fiducia nel settore da parte dei nostri investitori e che ci permetterà di lavorare per rispondere alla crescente domanda del mercato enterprise con tool SaaS evoluti, unici e connotati da una forte impronta innovativa”.
IA al servizio dei brand
Fondata nel 2013 a Napoli e incubata da Digital Magics, Buzzoole (che dichiara “290 mila creator iscritti alla piattaforma e oltre 850 clienti con i quali collabora attivamente”) connette le aziende agli influencer in grado di esprimere e creare contenuti in linea con quelli che sono i valori dei brand. Il cuore della tecnologia di Buzzoole si chiama GAIIA (Growing Artificial Intelligence for Influencer Affinity) e unisce sistemi di riconoscimento delle immagini, analisi dell’audience e del linguaggio naturale per trovare il massimo grado di affinità tra brand e creatore di contenuti. Si tratta di una piattaforma tecnologica basata sull’Intelligenza Artificiale che permette di gestire, automatizzare e misurare le performance delle campagne di Influencer Marketing.
La classifica. A marzo 2019, il Financial Times aveva inserito Buzzoole in FT 1000, la classifica stilata in collaborazione con Statista delle 1.000 aziende europee a più elevato tasso di crescita. Ebbene, la compagnia è risultata la prima italiana (su 200) nella lista, e si è piazzata al diciannovesimo posto della classifica.
Deep Learning
Buzzoole ha sviluppato una piattaforma tecnologica basata su algoritmi di Deep Learning, modelli statistici e analisi di social network attraverso i quali è in grado di effettuare una categorizzazione intelligente e valutare la Brand Affinity. L’Intelligenza Artificiale permette di effettuare un’analisi accurata di profili e contenuti, sfruttando le tecniche di Natural Language Understanding e Image Recognition. La tecnologia della compagnia è anche in grado di individuare gli influencer che fanno uso di pratiche fraudolente. I dati di insight acquisiti, permettono poi di creare benchmark utili sia in fase di selezione, sia per misurare i risultati della campagna.