Il suggerimento in un report di un analista della quarta banca tedesca
Un report firmato da un analista della Commerzbank tedesca suggerisce ai clienti che abbiano Btp italiani nel portafoglio di venderli, perché il rischio declassamento per l’Italia è sempre più vicino. La circostanza vede al centro della polemica la quarta banca tedesca che, secondo uno scoop di Bloomberg, avrebbe consigliato di vendere i titoli di stato di Roma perché presto il rating italiano potrebbe portare i Btp al livello junk, ovvero spazzatura. Tra i primi a commentare lo sgarbo è stato il viceministro dello Sviluppo Economico, Stefano Buffagni. «Questa notizia può provocare danni economici giganteschi, il governo tedesco intervenga subito per bloccare questa follia», ha scritto il rappresentante del Movimento Cinque Stelle sul proprio profilo Facebook, dove attacca direttamente il governo di Berlino visto che la Commerzbank è «posseduta al 15% proprio dallo Stato tedesco».
Leggi anche: Ursula von der Leyen scrive agli italiani: “Scusate, ora l’Ue è con voi”
Commerzbank: quanto è grave?
Secondo quanto si apprende dalle ricostruzioni, un analista della Commerzbank avrebbe stilato un report nel quale suggerisce ai clienti di «chiudere le posizioni lunghe» sui Btp italiani. In altre parole, l’istituto tedesco sembrerebbe dare per certo un declassamento dell’Italia. La notizia rischia di incrinare il già difficile rapporto tra Roma e Berlino nel momento più delicato per l’Europa: lo scontro su MES, coronabond e mutualizzazione del rischio vede le due capitali ai lati opposti del ring. A inquadrare al meglio la questione ci ha pensato però Il Sole 24 Ore che in un articolo, pur critico nei confronti dalla Commerzbank, spiega che un analista non rappresenta la banca e una banca non è la portavoce delle istanze di un governo.
Leggi anche: Coronavirus | Prorogata la stretta fino al 13 aprile. Fase 2, Fase 3: cosa sapere
Angela Merkel
© Bundesregierung
Intanto prosegue la partita a scacchi tra i paesi nordici e quelli mediterranei, i primi a favore del MES, gli altri a una svolta nella storia d’Europa, in cui tutti i paesi membri condividono i rischi di una pagina inedita nella storia del Vecchio Continente. Al netto della polemica Commerzbank, il tema rating italiano resta centrale e delicato. Due sono le date da tenere d’occhio per capire lo scenario futuro: il 24 aprile è in programma l’intervento di Standard&Poor’s a cui seguirà, l’8 maggio, quello di Moody’s e Dbrs.
© Borsa Italiana