Troppa plastica inquina i nostri mari e l’ambiente che ci circonda? L’Indonesia parte dalle alghe per scrivere il futuro degli imballaggi biodegradabili grazie alla startup Evoware: le loro confezioni durano 2 anni, si sciolgono in acqua e sono commestibili
L’Indonesia è il Paese con la più grande produzione di alghe al mondo, ma è anche il secondo più grande produttore di rifiuti in plastica, di cui il 90% va oltretutto a finire nell’oceano. Da questi due primati, uno positivo e l’altro negativo, nasce la startup Evoware, che ha trovato un metodo per produrre imballaggi di alghe marine biodegradabili al 100%, che rimangono stabili fino a due anni e che sono solubili in acqua calda. Non solo: “Si possono anche mangiare e fanno bene alla salute”, spiegano i cinque fondatori di Evoware.
La produzione di alghe è inoltre organizzata seguendo principi di sostenibilità: una scelta che non solo ha un impatto sociale positivo sull’ambiente, ma che fornisce anche mezzi di sostentamento per gli agricoltori indonesiani, che vivono in condizioni di povertà estrema, con alti livelli di malnutrizione e nessuna scolarità tra i bambini. Far crescere questo business significa accrescere il loro benessere, dando loro la possibilità di una migliore qualità di vita.
Qual è il motto di Evoware, che nel 2017 è stata tra i vincitori del Social Venture Challenge Asia? “Eat your cup, save the world!”. Ovvero: “Mangia la tua coppetta, salva la Terra!”. L’idea è nata anche dalla considerazione che il 70% dei rifiuti in plastica che finisce nell’oceano proviene da imballaggi per alimenti e bevande. Nel 2050 in mare ci sarà più plastica che pesce e già ora il 25% dei prodotti sul mercato ittico indonesiano è contaminato. Secondo la Plastic Pollution Coalition, tra l’altro, il 33% di tutta la plastica viene usato una sola volta e gettato via. Tra le varie soluzioni possibili, oltre a quella del riciclaggio, c’è sicuramente quella di passare a materiali più ecologici, derivati da risorse rinnovabili.
I prodotti di imballaggio a base di alghe di Evoware sono disponibili in due tipologie: una biodegradabile, che può essere utilizzata per il confezionamento di saponi e altri articoli non edibili, come stuzzicadenti, pannolini e assorbenti, e una commestibile, che può essere usata come involucro per alimenti, come hamburger e panini, bustine aromatizzanti o bustine di tè e caffè. L’imballaggio commestibile, che è “quasi insapore e inodore”, si dissolve in acqua tiepida e il liquido che ne deriva è considerato nutriente, perché “contiene fibre, vitamine e minerali”. Tutti i prodotti possono essere personalizzati per quanto riguarda gusto, colore e logo. Si possono stampare e si chiudono con il calore. I fondatori di Evoware si possono contattare via mail o via Whatsapp per eventuali ordini, ma “per ora – avvertono – vendiamo solo piccole quantità perché siamo in fase di test del prodotto”.