Ritardo di due ore per il vertice tra i 19 ministri delle Finanze. L’appuntamento è cruciale per la sopravvivenza dell’Italia e di altre economie. Il presidente Mário Centeno si dice fiducioso
L’Eurogruppo slitta ancora. Sono state concesse altre due ore agli sherpa che stanno alacremente lavorando per predisporre una bozza sulla quale i 19 ministri delle Finanze possano raggiungere un accordo. Ed è tornato ottimista anche il padrone di casa, il portoghese Mário Centeno. Il vertice avrà inizio alle 19.
We are very close to an agreement. I trust – I still trust – that this time we will ALL rise to the occasion. And show the necessary spirit of compromise, which is the bedrock of our Union #Eurogroup #COVIDー19 pic.twitter.com/C6TVYSbIET
— Mário Centeno (@mariofcenteno) April 9, 2020
Altre due ore per trovare un accordo
“Siamo molto vicini ad un accordo, confido che questa volta saremo tutti all’altezza della situazione e dimostreremo il necessario spirito di compromesso, che è la base della nostra Unione”: lo ha detto in un video il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, prima dell’avvio della riunione che doveva iniziare alle 17 ma, dopo due rinvii, è programmata per le 19.
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I dossier sul tavolo dell’Eurogruppo
Sul tavolo dell’Eurogruppo ci sono già tre dossier ( i 240 miliardi del MES, 200 miliardi dalla BEI oltre i 100 miliardi della cassa integrazione europea SURE) per un totale di mezzo triliardo di euro. Roma, Parigi, Madrid, Lisbona, Atene e altri Stati del Vecchio continente ne hanno però chiesti almeno il doppio.
Per questo, se i 18 riusciranno a vincere l’ostruzionismo del ministro delle Finanze olandese, si potrebbe adottare la soluzione mediana proposta da Parigi: un fondo per l’emergenza, temporaneo, finanziato sia dagli Stati sia, di fatto, da obbligazioni comuni. Ma guai a chiamarle Eurobond per non irrigidire Berlino e l’Aia.
Berlino ribadisce il “no” ai covidbond
Nel pomeriggio Angela Merkel ha difatti ribadito la propria contrarietà alla suddivisione del debito tra tutti i Paesi membri: «Ho parlato con Giuseppe Conte e siamo d’accordo sul fatto che serve con urgenza solidarietà in Europa in una delle ore più difficili, se non la più difficile. E la Germania è pronta per la solidarietà». «Voi – ha aggiunto Merkel – sapete che io non credo che si dovrebbe avere una garanzia comune dei debiti e perciò respingiamo gli eurobond». Però ha anche sottolineato che «ci sono così tanti strumenti di solidarietà che si possono trovare diverse buone soluzioni» che riescano ad accontentare entrambe le parti. La solidarietà in Europa è «urgente», ma «su quali siano le misure adeguate si possono avere valutazioni diverse», ha concluso la cancelliera tornando sulla richiesta del premier Giuseppe Conte.