Nuove risorse per la piattaforma che mette in contatto le startup B2B con le aziende, pronta a espandersi all’estero e ad ampliare il numero di imprese digitali da sostenere
Un aumento di capitale di 15 milioni di euro per accelerare la crescita inorganica sul mercato locale e all’estero, favorendo al contempo nuovi investimenti a sostegno delle startup B2B. L’iniezione di denaro che arriva in mezzo a due exit di startup parte del portafoglio su cui ha finora investito è la conferma dell’ottimo andamento di Gellify, piattaforma di innovazione B2B che seleziona, investe e aiuta a crescere le giovani aziende digitali B2B collegandole con il mondo aziendale. A sottoscrivere il finanziamento è stato il Gruppo Azimut in qualità di investitore principale, insieme a un Club Deal di investitori che raggruppa imprenditori e manager.
Numeri
Progetto inedito in Italia, Gellify è stata fondata nel settembre 2017 da Fabio Nalucci, Michele Giordani e Gianluigi Martina (ognuno di loro reduce dalla fondazione, crescita e vendita della propria startup) per sostenere startup innovative nell’ambito dello sviluppo di software rivolto alle aziende – focalizzando quindi l’azione su campi come Fintech, Big Data Analytics, IoT, Industria 4.0 e Intelligenza Artificiale – con un approccio mirato a rinnovare processi e modelli di business. Divisa in tre unità (Gellify for startup, Gellify for corporate e Gellify Digital Investment), la piattaforma si discosta da incubatori e acceleratori poiché oltre a circoscrivere l’interesse verso imprese attive in specifiche aree, affianca le startup con un programma da 6 a 24 mesi che coinvolge tutti i rami aziendali, andando così oltre i servizi base garantiti appunto dagli incubatori. La filosofia si è rivelata vincente, con le stime dei ricavi per l’anno in corso della divisione di consulenza che si attestano a 6,5 milioni di euro, mentre gli investimenti negli ultimi diciotto mesi hanno toccato quota 12 milioni di euro.
Il portafoglio e le prime exit
Restando alle stime per il 2019, le ventuno startup sotto l’egida di Gellify dovrebbero generare un fatturato complessivo attorno ai 50 milioni di euro. Ma quali sono le imprese sostenute dalla piattaforma? Questo l’elenco completo: CyberDyne, Habble, Datix, Datalytics, Beaconforce, Virality, Apparound, CrowdChicken, Igoodi, Agrofood BIC, Traipler, Jumple, Industrio, Scytale, EatsReady, Iungo, Enerbrain, DDM Technology, Entando, Deus Technology e TechMass. Queste ultime due, la prima attiva nel ramo fintech a supporto delle banche, la seconda nell’industria 4.0 con una soluzione pronta all’uso per incrementare la produttività delle aziende, sono state le prime due exit di Gellify. Nel primo caso, la piattaforma ha venduto la propria quota investita nel capitale dell’azienda nell’ottobre del 2018 a Engineering, mentre nell’altro l’acquisizione della partecipazione di maggioranza, corrispondente al 51%, è stata perfezionata da TeamSystem, società italiana tra le più note nel mercato delle soluzioni digitali per la gestione del business di imprese e professionisti.
Gli obiettivi
Forte delle maggiori risorse finanziarie in serbatoio, due sono le strade che Gellify intende percorrere per il futuro: da un lato consolidare la presenza in Italia e proiettarsi nei mercati internazionali, dall’altro continuare a investire in startup che abbiano il potenziale per innovare i processi interni alle aziende. Guardando all’estero, entro la fine dell’anno è previsto l’avvio delle attività in Spagna e Regno Unito, con altri due mercati stranieri che si aggiungeranno nel corso del 2020. Tali sedi allungheranno l’elenco dei punti operativi della piattaforma, attiva per ora a Bologna (dove c’è anche il Phygital Hub) e a Milano. Tra gli altri piani in cantiere, inoltre, c’è anche la creazione di un fondo comune con Azimut (che ha lanciato Italia 500, un altro fondo simile realizzato in collaborazione con P101 Sgr) per investire su startup legate a Internet of Things, Blockchain, Cyber Security, Intelligenza Artificiale e Industria 4.0.