La startup Jetpack rende i prodotti disponibili in pochi minuti all’interno del campus di Stanford: le consegne le fanno i cosiddetti “Jetpackers”
Il college è un mondo mutevole e imprevedibile. Dal cambiamento d’orario delle lezioni fino alla stanza del dormitorio, la vita dello studente porta spesso a trovarsi in situazioni in cui si ha bisogno di qualcosa, e subito. C’è chi ha preso questo concetto e lo ha trasformato in un business. Si chama Jetpack, ed è una nuova applicazione lanciata nel campus di Stanford che può portare agli studenti che in quel momento ne sono sprovvisti prodotti di prima necessità come farmaci, bevande energetiche, deodorante.
Le emergenze degli studenti
«Siamo un servizio di consegna peer-to-peer che rende i prodotti disponibili in pochi minuti» scrive Jetpack sul proprio sito web. L’azienda offre forniture “di emergenza” per gli studenti. Al momento del lancio, ha 15 elementi che si possono ordinare su richiesta, per essere poi consegnati da uno dei 100 studenti di Stanford che sono attrezzati con borse Jetpack, pieni di merci in miniatura. Il costo varia da 1 a 5 dollari. Questi ragazzi, affettuosamente soprannominati Jetpackers, hanno un salario settimanale e una percentuale sulla vendita dei prodotti. L’obiettivo è quello di ampliare Jetpack, per farlo passare dal campus alle città. Il costo oscillerà sempre comunque tra i 5 e i 10 dollari.
Le partnership con le aziende e i prossimi campus
«Spesso le persone, in questo caso gli studenti, avrebbero i prodotti che gli servono, ma sono in una situazione in cui ne sono sprovvisti e ne hanno bisogno» spiega la fondatrice e CEO di Jetpack, Fatima Dicko, una studentessa laureata alla Stanford University. «Abbiamo voluto prima capire quali prodotti sono sempre più richiesti e partire da quelli». Jetpack nasce da MyBestBox, la prima startup lanciata da Fatima. Attraverso quella società, la ragazza aveva formato partnership con aziende di beni di consumo confezionati. Conoscenze che sono tornate molto utili, quando ha convogliato venticinque vecchi partner nelle operazioni di Jetpack. Anche grazie a loro, Dicko ha ricevuto fondi per 130 mila dollari. La priorità di Jetpack nel prossimo anno è il lancio in altri campus come Cornell University e Harvard. Fatima Dicko ha dichiarato che il suo obiettivo è quello di «comprendere le interazioni tra le persone e capire come aiutare gli altri con quello di cui hanno bisogno» ha detto. «Non si tratta solo di un aiuto legato al prodotto che si vuole utilizzare, ma è un supporto anche psicologico».